24 ottobre, i Rotary celebrano la Giornata Mondiale contro la poliomelite
21 Ottobre 2018
Livorno, 21 ottobre 2018. Mercoledì prossimo, 24 ottobre, per i Rotary Club di tutto il mondo sarà una data importante. Si celebra infatti la Giornata Mondiale per l’eradicazione della Poliomielite perché è possibile spazzare via una volta per tutte una malattia virale e invalidante.
Il progetto, nato in un Rotary Club italiano, è stato ripreso e diffuso a livello mondiale dal Rotary International attraverso la Rotary Foundation. I due Club Livornesi, Rotary Club Livorno e Rotary Mascagni Livorno, uniti vogliono portare a conoscenza di tutti l’impegno e l’efficacia di questo progetto. Pertanto a firma congiunta Giovanni Cei e Marco Luise, Presidenti delle rispettive commissioni della Rotary Foundation, hanno stilato questa nota, che pubblichiamo.
“Il 24 Ottobre 2018 è una giornata speciale per il milione e duecentomila soci dei Rotary Club nel mondo, ma anche per tutti i cittadini del pianeta Terra: ricorre infatti il trentesimo anniversario dell’inizio ufficiale del progetto globale “PolioPlus” (hashtag #endpolionow), fiore all’occhiello del Rotary International, organismo di coordinamento di tutti i Rotary Club nel mondo. “PolioPlus” ha un obiettivo molto ambizioso, ma realizzabile: eradicare il flagello della poliomielite del pianeta Terra attraverso una campagna di vaccinazione di massa. Il progetto nasce spontaneamente negli anni 1978-1979-1980 da un’idea innovativa di un rotariano italiano, Sergio Mulitsch di Palmenberg, fondatore e presidente dell’allora neonato Rotary Club Treviglio e della Pianura Bergamasca. Idea innovativa perché mai era stata ipotizzata la possibilità che enti indipendenti potessero promuovere vaccinazioni di massa, fino ad allora pertinenza esclusiva dei sistemi sanitari nazionali. Sfortunatamente però molti stati non prevedevano alcun tipo di vaccinazione”.
“Per capire la situazione all’epoca, nel 1980 ogni giorno ben 1000 bambini in oltre 120 paesi nel mondo si ammalavano di poliomielite, malattia come tutti sanno dalle conseguenze gravissime che vanno dalla paralisi alla morte. Il Rotary Club Treviglio varò un progetto imponente di vaccinare alcune migliaia di bambini nelle Filippine, paese dove la poliomielite, per le insufficienti condizioni igieniche e per l’assenza di una vaccinazione di stato, colpiva in maniera particolarmente grave. Fu scelto il vaccino orale, costituito da virus attenuato, che rispetto a quello iniettabile si prestava più facilmente ad essere somministrato anche in aree sperdute e addirittura direttamente nelle strade. Grazie alla totale e disinteressata collaborazione di Albert Sabin, l’ideatore del vaccino antipolio orale, e dell’Istituto Sieroterapico Sclavo di Siena, produttore del vaccino, il progetto piano piano decollò. I fondi per acquistare il vaccino a prezzo di costo e per il suo trasporto a –20° furono raccolti nelle scuole italiane: gli studenti rinunciarono volontariamente alla loro merendina e donarono i soldi risparmiati per la vaccinazione dei bambini filippini. Il risultato fu che nella prima campagna di vaccinazione furono immunizzati ben 500.000 bambini. L’iniziativa colpì i cuori e si diffuse a macchia d’olio, cominciando da subito con l’estensione ad un altro milione di bambini filippini attraverso fondi messi a disposizione dalla Rotary Foundation, il braccio operativo internazionale dei Rotary Club, e proseguendo poi in altre zone svantaggiate del mondo, nonostante le molte difficoltà. Si moltiplicarono le vaccinazioni ancora nelle Filippine, e poi in India, e in Marocco, sempre con i Rotary italiani in prima fila. L’iniziativa, ormai diventata corale, fu ratificata ufficialmente nel 1985 dal Rotary International con l’obiettivo preciso di eradicare la poliomielite non da uno stato ma addirittura da tutto il mondo, e diventando appunto nel 1988 il progetto globale “PolioPlus” che viene ricordato il 24 Ottobre”.
“L’azione del Rotary International è stata riconosciuta meritoria e fondamentale, così tanto che ad esso si sono affiancate nel tempo anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Unicef e più recentemente la Fondazione Bill e Melinda Gates. In tutti questi anni, sono stati vaccinati oltre due miliardi e mezzo di bambini in 120 stati, con risultati impressionanti: nei primi otto mesi del 2018 sono stati riscontrati in tutto il mondo soltanto 12 casi di poliomielite da virus selvaggio in Afghanistan, 3 casi in Pakistan e nessuno in Nigeria (le tre zone ancora considerate endemiche): l’eradicazione è veramente a portata di mano. Dunque il “PolioPlus” sta per finire, dopo trent’anni di attività? Certamente no. La trasmissibilità della malattia per via orale, che rende molto facile il contagio, impone di dover continuare la vaccinazione anche nelle aree indenni da anni. In più, la globalizzazione e le grandi migrazioni che si sono innescate negli ultimi decenni facilitano il passaggio di portatori sani dalle aree endemiche alle aree libere. Ridurre le vaccinazioni, significa esporre i nuovi nati al rischio malattia – un evento tragico che fino a qualche anno fa le famiglie ricordavano bene per averlo purtroppo in molti casi vissuto direttamente, un evento che nessuno vorrebbe vedere tornare”.
“La giornata di celebrazione, con una cerimonia presso il College of Physicians of Philadelphia trasmessa su Internet in streaming alle ore 18,30 locali (12.30 in Italia) servirà anche da monito: i Rotary Club nel mondo invitano a non abbassare la guardia e continuare a combattere la poliomielite con lo stesso vigore di sempre, e seguendo il motto del Rotary International per il 2018: Pronti ad agire”.
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