Livorno a Misura sul porto: “Fondamentale suddividere lo scalo in aree merceologiche”
8 Aprile 2019
Livorno, 8 aprile 2019 – “In una città portuale quale la nostra occorre attuare il piano regolatore suddividendo il porto per aree merceologiche. Pensiamo ad esempio agli scontri in atto, inerenti il traffico passeggeri. La suddivisione in aree merceologiche garantisce, invece, il regolare sviluppo delle attività economiche ed indubbiamente la minore conflittualità tra gli operatori. Altro punto fondamentale di una logica di insieme è inerente la Darsena Europa. L’unico modo per evitare grandi ripercussioni economiche ed occupazionali è proprio quello di ridurre i tempi di realizzazione della medesima”.
Lo afferma, in una nota, il gruppo Livorno a Misura che candidata Ina Dhimgjini, ex assessore al Sociale, a sindaco di Livorno
“Di cos’altro possiamo dotare il nostro porto?”, chiede Livorno a Misura. Ecco la risposta: “Di infrastrutture”.
“Le infrastrutture sono gli elementi che possono renderlo competitivo rispetto agli altri porti del mondo”, aggiunge il gruppo della Dhimgjini. “Circoscrivere la concorrenza al solo livello locale è limitante rispetto alla grande capacità del nostro porto di assumere ruolo fondamentale in una scala mondiale. Si pensi, a tal proposito, agli strumenti necessari da mettere in campo al fine di raggiungere questo obiettivo: lo scavalco ferroviario per il collegamento tra porto ed interporto, nonché le opere di difesa indispensabili a garantire l’accesso sicuro al porto”.
Intorno al porto, poi, ruota il lavoro, secondo Livorno a Misura. Che nel comunicato specifica: “Il controllo sulle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere esercitato dalle Autorità preposte, vuoi perché si deve porre fine all’utilizzo improprio di certe forme contrattuali che hanno determinato, in questi anni, un ribasso tariffario tale da determinare un impoverimento dell’intero comparto; vuoi perché i lavoratori non devono essere esposti a maggiori rischi”.
“Altro punto fondamentale”, conclude il gruppo della Dhimgjini, “infine consiste nel fatto che in una città portuale ove il porto rappresenta il principale volano economico l’assessore alla portualità è il sindaco”.
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