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23 Dicembre 2024

Sciopero nei nido e nelle scuole d’infanzia, la Sorgente replica: “Strumentale”


Livorno, 11 aprile 2019 – La contestazione riguarda la richiesta di assumere nuovi insegnanti in modo da coprire l’organico previsto dalle piante organiche, sia per i nido che per le scuole d’infanzia, l’orario non frontale di 150 ore, il rinnovo dell’appalto della somministrazione con budget sufficienti a garantire le sostituzioni e una formazione che tenga conto della dignità e delle richieste degli insegnanti stessi.
Per questi motivi domani, venerdì 12 aprile, le lavoratrici ed i lavoratori dei servizi educativi del Comune di Livorno incroceranno le braccia in virtù di uno sciopero indetto da Fp Cgil, Nidil Cgi, Fpl Uil e Uil Temp. Il presidio in piazza Grande inizierà alle 9,30. Inevitabile, per molte famiglie, sarà il disagio.

“I servizi educativi comunali sono il mattone fondamentale della comunità”, hanno spiegato gli organizzatori dello sciopero. “Le famiglie hanno bisogno di servizi efficienti, a costi accettabili e di elevata qualità educativa, in modo che i genitori possano andare a lavorare in tranquillità”. E ancora: “Mantenere il servizio pubblico garantisce queste condizioni e lo fa con contratti equi dal punto di vista dei diritti e del salario. Esternalizzare i servizi significa impoverire il territorio”.

Immediata è stata la replica della vicesindaco di Livorno, Stella Sorgente, che ha sottolineato che nei giorni scorsi era stato sottoscritto l’accordo con i rappresentanti sindacali proprio sui punti contestati: “Mi dispiace per i genitori che dovranno riorganizzare la loro giornata per tenere i bambini a casa a causa di una scelta che è anche evidentemente strumentale e politica, votata dalla maggioranza delle educatrici iscritte al sindacato. Una maggioranza che ha bocciato l’accordo firmato coi rappresentanti sindacali, nel quale avevamo accettato proprio le tre condizioni richieste dai sindacati, a beneficio delle lavoratrici”.
La Sorgente ha concluso affermando che “questa amministrazione ha investito molto nel settore educativo” e che “durante il nostro mandato abbiamo assunto 37 persone fra educatrici e insegnanti” e che sono state compiute “scelte di campo per mantenere il servizio pubblico, evitando sempre la strada dell’esternalizzazione e non applicando il parametro minimo regionale che prevede un’insegnante ogni otto bambini, mentre noi abbiamo continuato ad applicare un’insegnante ogni sei bambini”.