Ici alle scuole paritarie, il Comune di Livorno vince in Cassazione
12 Aprile 2019
Livorno, 12 aprile 2019 – La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Comune di Livorno contro la sentenza d’appello emessa nel marzo 2013 dalla Commissione tributaria regionale, che aveva stabilito che le scuole materne paritarie di proprietà di alcunu istituti religiosi cittadini dovevano essere esentati dal pagamento dell’Ici. A pronunciarsi, per l’esattezza, è stata la quinta sezione quinta sezione civile della Suprema Corte.
Una pronuncia, quella della Cassazione, che ribalta dunque le sentenze di primo e secondo grado e legittima, di fatto, l’azione del Comune che, nel 2010, aveva inviato ai due istituti in questione un avviso di accertamento, chiedendo il pagamento dell’Ici per gli anni relativi al periodo dal 2004 al 2009 compresi.
Secondo la Cassazione, la Commissione tributaria regionale avrebbe “fatto una non corretta applicazione della norma, così come essa deve leggersi ed intendersi alla luce della giurisprudenza nazionale e dei principi di diritto comunitario”.
La Commissione regionale non avrebbe infatti tenuto conto di una serie di disposizioni, tra cui la decisione 2013/284 della Commissione europea, che prevede che l’esenzione dell’Ici in favore degli enti non commerciali può essere applicata solo agli immobili destinati allo svolgimento di attività non economica, svolta cioè o a titolo gratuito o dietro a un compenso solo simbolico.
Nel caso delle scuole paritarie gestite dagli istituti religiosi, ossia la Congregazione Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena e l’Istituto delle Suore Trinitarie, un’eventuale esenzione, secondo la Corte, sarebbe da configurarsi come un aiuto di Stato tale da falsare la libera concorrenza.
La notizia è stata diffusa oggi, venerdì 12 aprile, dall’ufficio comunicazione del Comune di Livorno.
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