Livorno-Piombino: lo sviluppo nella concordia
12 Maggio 2017
(Massimo Masiero) La firma dei protocolli fiorentini per le aree di crisi complessa di Livorno e Piombino segna un deciso passo avanti sulla strada della ripresa della zona, checché se ne dica. Si tratta di un significativo contributo che nei mesi scorsi era stato messo in discussione e guardato con una certa diffidenza dalla parte politica avversa alla Regione e non solo. Non sono mancate anche le ironie sull’esiguo contributo che l’area di crisi complessa avrebbe potuto offrire dal punto di vista occupazionale. Adesso si aprono nuove prospettive di sviluppo di fronte ad una realtà economica, che finora aveva tenuto istituzioni, sindacati e categorie varie, con il fiato sospeso. Gli atti sottoscritti a Palazzo Strozzi Sacrati possono essere variamente commentati, ma sono un primo fatto concreto e finalmente acquisito, che riguarda un pugno di aziende partecipanti ad un piano di sviluppo, proiettato verso un futuro che può aprirsi ad ulteriori soluzioni. Ognuno è ben consapevole che occorre altro per poter far crescere una realtà di crisi complessa come quella di Livorno e Piombino. Tuttavia i nuovi protocolli, che la Regione e il suo presidente hanno voluto concretizzare, sono fatti concreti e possono anche contribuire a far diminuire le polemiche e lo scetticismo, che troppo spesso sono stati espressi e hanno contribuito a rendere sempre più inquieto il dialogo in un territorio, che avrebbe invece bisogno di essere consapevole del valore e delle capacità che può esprimere attraverso una maggiore concordia per superare la crisi.
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