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23 Dicembre 2024

Rapporto 2017, cresce la povertà in Toscana. In Italia è maggiore


Firenze, 15 giugno. La povertà è ormai un fenomeno complesso, multidimensionale, che interessa strati decisamente più ampi della popolazione rispetto al passato, compresa la cosiddetta “fascia grigia” dei ceti medi impoveriti.
La Toscana sta meglio rispetto alla media nazionale: 5 per cento di famiglie in povertà relativa, mentre la la media nazionale è del 10,4 per cento. Inoltre la povertà assoluta, secondo i dati Istat, si ferma in Toscana al 3,2 mentre la media nazionale è di 6,8 per cento al 2015. L’area della povertà assoluta in Toscana è dunque stimabile a 53 mila famiglie ed a 119 mila persone, con una crescita della povertà su base familiare dal 2 per cento al 3,2 per cento per quanto concerne il lasso di tempo dal 2008 al 2015, stima Irpet. In tutta la regione ammontano al 7 per cento le persone che vivono in un condizione di deprivazione materiale. La fascia costiera è tra le più colpite: Massa Carrara, Livorno, Grosseto con aree minori nel pisano e nella lucchesia su una popolazione che supera 3 milioni 750 mila unitè. E’ quanto emerge dal rapporto sulla povertà in Toscana presentato oggi, giovedì 15 giugno, nell’auditorium di Santa Apollonia dall’assessorato al Diritto alla salute e al Welfare della Regione Toscana attraverso il proprio Osservatorio sociale regionale. Il report, contenuto nel volume “Le povertà in Toscana, primo rapporto anno 2017”, è stato illustrato dall’assessore al Diritto alla salute, Stefania Saccardi, che assieme agli autori, ha approfondito le varie tematiche con collegamenti sia allo scenario nazionale che al contesto regionale.
Il viceministro degli esteri Mario Giro ha ricordato gli interventi del governo: “Bisognerebbe invertire il trend. Con la nuova legge sul reddito di inclusione, che si accoppia a programmi regionali già in atto, si può avere un forte impulso, soprattutto per quanto riguarda la questione degli alloggi e per quanto concerne il tema delle famiglie numerose”. Oltre alla povertà assoluta c’è un’area grigia di indigenza relativa che tocca il 5 per cento dei cittadini toscani che vantano una condizione economica Isee inferiore ai 6 mila euro l’anno. “Ci inquieta il trend in aumento- ha chiarito Saccardi- Di fatto, oggi noi dobbiamo fare i conti con una fascia di povertà ormai endemica e strutturata nella società. Di mobilità sociale ce n’è molta meno. Le istituzioni, pertanto, devono su questo provare a calibrare le proprie politiche”. Peraltro, è l’erosione della classe media il dato più significativo. “Chi fino a non molto tempo fa aveva mezzi di sostentamento sufficienti a garantire una vita dignitosa alla propria famiglia- ha evidenziato – oggi si trova nei luoghi di accoglienza, nei circuiti di aiuto alimentare”. Dinanzi a queste nuove emergenze, la politica deve riprogrammare gli interventi. Cosa che sta già facendo, spiega la titolare della delega al Welfare della Giunta toscana. La Regione ha finalizzato 145 milioni per le politiche di svilupposociale, non assistenziali, ma per favorire l’occupazione e l’inclusione attiva.
“Il governo Renzi ha fatto moltissimo, stabilendo una misura generale contro la povertà, soprattutto il reddito di inclusione (Rei) per un numero di famiglie molto più grande del Sia. È una misura imponente che coinvolge le stesse amministrazioni comunali”. Una quota compresa fra il 10 e il 25 per cento di risorse, effettivamente, è destinato al rafforzamento dei servizi territoriali. E’ con grande soddisfazione che registriamo come il governo abbia messo in campo un impegno così importante sulla povertà”.
Il rapporto ha abnalizzato le conoscenze già disponibili e ha realizzato indagini ed approfondimenti ad hoc – ha precisato la Saccardi – Si vuole porre l’attenzione su un fenomeno che ormai non riguarda solo una parte circoscritta della popolazione, ma che, nel quadro di una difficile crisi economica, si estende a diverse categorie di cittadini in un processo di graduale normalizzazione”. E ancora: “La Regione Toscana sta pensando a un piano complessivo contro la povertà”.
Il rapporto si inserisce in un quadro generale caratterizzato da interessanti e convergenti processi trasformativi a tutti i livelli istituzionali, a partire dall’introduzione di strumenti di contrasto alla povertà come il sostegno all’inclusione attiva, o Sia, e il reddito di inclusione, Rei, sui quali propone una prima riflessione in Toscana.
“L’originalità è dovuta agli approfondimenti tematici derivanti da ricerche specifiche, centrate sull’analisi di due aspetti emergenti quali l’avvio delle misure nazionali a contrasto della povertà Sia e Rei e il sistema di contrasto alla povertà alimentare”, ha spiegato l’assessore. “Inoltre si è cercato di definire il fenomeno nel territorio toscano con gli indicatori disponibili, seppur coi limiti delle difficoltà metodologiche che continuano a persistere rispetto all’effettiva misurazione di un tema multidimesionale e in trasformazione quale è quello della povertà”.
In un quadro caratterizzato da processi di impoverimento delle famiglie piuttosto aggressivi, la Toscana si trova comunque in una condizione migliore rispetto a quella della media delle altre regioni italiane, come evidenziato da pressoché tutti gli indicatori presi in esame.
“Stiamo un po’ meglio degli altri ma non per questo si può dire che la situazione è eccellente”, ha commentato l’assessore. “La crisi colpisce anche noi. Per questo mettiamo in campo azioni e progetti volti a combattere le diverse forme di povertà e disagio”.
La crescita della povertà assoluta, in altre parole, è compensata da una tenuta dei livelli medi reddituali, delle reti familiari e della capacità di risposta del sistema territoriale alle principali forme di disagio sociale e vulnerabilità.
Tra i relatori intervenuti al convegno, con la dirigente regionale Paola Garvin, il direttore Emanuele Ranci Ortigosa dell’Istituto per la ricerca sociale, il delegato della Conferenza episcopale toscana Roberto Filippini, il delegato della Caritas della Toscana Alessandro Martini e il presidente del Banco alimentare toscano Leonardo Carrai.

Persone:Stefania Saccardi
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