Incendio alla Torre della Cigna occupata: Pd accusa l’inerzia del Comune
2 Agosto 2017
Livorno, 2 agosto. L’incendio alla Torre della Cigna, in via Campo di Marte, di questa mattina suscita sgomento e indignazione per una emergenza abitativa che si trascina da anni in città e per il disagio sociale cui è costretta una parte sempre più consistente di persone e famiglie per la mancanza di lavoro e di sostentamento. Questa mattina, intorno alle 7,30, una signora di 53 anni, che abitava al terzo piano in una stanza adattata a camera da letto con il suo cane, della Torre della Cigna, ex-uffici finanziari, occupata da tempo da un centinaio di persone, ha rischiato la vita per le ustioni sul settanta per cento del corpo provocate dall’incendio scoppiato nella stanza. Le sue condizioni sono gravi, è stata soccorsa e sarà trasferita al centro grandi ustioni di Pisa. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco (foto del centro documentazione Vigili del Fuoco), i carabinieri, la Misericordia di Livorno con medico a bordo e di Vicarello, l’ambulanza veterinaria della Svs. L’episodio pone anche interrogativi che attendono risposte sul problema della realtà abitativa e sull’occupazione di spazi pubblici e privati. Il Pd di Livorno prende posizione con un documento sull’accaduto, il cui titolo è già eloquente:”Incendio alla Torre della Cigna: è il momento di chiamare in causa chi sapeva di questa situazione e non ha fatto niente per risolverla”.
Il testo: “Neanche un gravissimo incidente come quello che si è verificato oggi nella Torre della Cigna sembra risvegliare l’Amministrazione Comunale dall’inerzia con la quale ha, sin qui, affrontato il tema delle occupazioni abusive di immobili.
“Si tratta di un atteggiamento intollerabile che l’intera città non è più disposta ad accettare.
“Da anni ormai in tutte le sedi politiche ed istituzionali -prosegue il Pd – manifestiamo la nostra preoccupazione per il crescente numero di edifici occupati abusivamente in città, lo abbiamo fatto di fronte ad un Comune che pare aver “esternalizzato” ad alcune associazioni e sindacati, che ricorrono abitualmente all’aggiramento della legge, la gestione dell’emergenza abitativa, ma non ci siamo limitati a questo, abbiamo avanzato proposte concrete presentando atti in Consiglio Comunale, tutti puntualmente rifiutati dalla maggioranza”.
E ancora: “Nell’indifferenza della nostra Amministrazione sono ormai centinaia le persone spesso anche non livornesi, dato che la voce “a Livorno si può occupare” si è sparsa ormai oltre la Provincia, che vivono in appartamenti di fortuna ricavati da strutture pubbliche e private occupate abusivamente, del tutto inidonee a fungere da civili abitazioni, senza che sia rispettata la benché minima norma relativa alla sicurezza degli ambienti. Era evidentemente soltanto questione di tempo, prima che avvenisse qualcosa di grave. Questo resta per noi innanzi tutto il momento della vicinanza alla donna rimasta ferita nel rogo della Torre alla Cigna, ma non possiamo non sottolineare in modo evidente come questa situazione fosse prevedibile a tutti, in primis al Sindaco, che fin qui ha chiuso colpevolmente gli occhi davanti ad una situazione incontrollabile avallata dalla sua immobilità. Livorno ha perso troppo tempo in discussioni su soluzioni irrealizzabili come l’utilizzo temporaneo della “Chiccaia” (oggi completamente occupata abusivamente) o la requisizione di immobili privati, mentre non si è vista neanche l’ombra di progetti seri e di rapida attuazione che permettessero realmente di reperire alloggi da destinare all’emergenza abitativa”. Il Pd conclude tracciando alcune prospettive: “Ancora una volta serve far funzionare l’agenzia per gli affitti, accelerare i ripristini di Casalp (anche rinunciando al canone concessorio), cercare di sottoscrivere convenzioni con i privati che mettano strutture a disposizione e perfino pensare di realizzare strutture temporanee per ospitare i cittadini in difficoltà. La soluzione non può essere certo tollerare l’illegalità frutto di soluzioni “fai da te”. I rischi sono quelli che oggi amaramente siamo costretti a commentare e che assumono i contorni di una potenziale strage, visto che nella sola Torre della Cigna vivono oggi circa 200 persone. E’ il momento di chiamare in causa chi sapeva di questa situazione e non ha fatto niente per risolverla”.
PD Livorno
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