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30 Dicembre 2024

Chiusura Aurelia Livorno-Pisa: proposta dell’Osservatorio Monterotondo


aurelia-pisa-livorno(Ruggero Morelli) Livorno – settembre – Dal prossimo 3 ottobre la Strada Aurelia sarà chiusa tra Livorno e Pisa e siamo tutti alla ricerca della migliore via alternativa. Il flusso verso Pisa da Livorno alla mattina è notevole e così dal primo pomeriggio alle 20, come sanno bene quelli che percorrono la FI-PI-LI nel tratto Stagno/Montenero.
Già nel 2014, prima delle elezioni, l’associazione culturale, Osservatorio di Monterotondo, dopo una consultazione con alcuni tecnici formulò una proposta, che era maturata nel corso di un incontro sulll’argomento, che sta tornando d’attualità, dell’omogeneità dei territori di Livorno e Pisa. Nell’occasione fu ricordata la tesi di laurea di Daniele Stiavettil, architetto livornese, che affrontava tematiche, oggi ancor più attuali.
Le scelte urbanistiche sono sempre state il cuore dell’attività e dell’interesse di Fosco Cavallini.
L’Osservatorio di Monterotondo, Cappella Scafurno Calamai, ha affrontato vari argomenti. Dopo il seminario sulle aree della periferia e sulle ville Rodocanacchi, Maurogordato, Morazzana e Di Vestea ha svolto una discussione su viabilità e trasporti locali nell’area Livorno-Pisa con attenzione anche al polo di Pontedera.
La premessa nasceva dalla considerazione che Università, Aeroporto, Interporto, Porto e Piaggio-Solvay-Lucchini siano elementi comuni agli abitanti di un territorio omogeneo.
I frequenti ingorghi sulla variante che fascia Livorno, sulla via Pisorno in estate, la difficoltà di accesso al centro di Pisa invitavano a riflettere su scelte ormai non rinviabili.
Fu redatto, si era nel febbraio 2014, anche un documento conclusivo, che l’Osservatorio ripropone a larghe linee.
“L’area costiera, o area vasta, e le amministrazioni locali che vi insistono non riescono a lavorare insieme e la Regione Toscana, pur con le recenti critiche del Presidente Rossi, non riesce a favorire scelte utili. I problemi nascono:
dalle scelte del 1934 con la creazione dell’EAT per dirimere le controversie Livorno/Pisa circa la destinazione dei terreni a Calambrone-Tirrenia; con la successiva creazione di Camp Darby; con le scelte dei percorsi della FI-PI-LI”.
“Le vicende di questo territorio si intrecciano con le annose lotte per il primato tra l’area di Firenze e l’area pisana. Sono puntuali le indicazioni che si trovano nello studio che l’architetto Daniele Stiavetti ha svolto nella sua tesi di laurea nell’anno 2005 per migliorare la viabilità tra Livorno e Pisa. Citiamo soltanto il raddoppio nelle parti più agevoli, per costi e lavori, del tratto dell’Aurelia tra Stagno e ponte sui Navicelli, il raddoppio della provinciale dal ponte dei Navicelli e San Piero a Grado e quello della Pisorno”.
Fu affrontata anche la natura e funzione del canale dei Navicelli, ed anche sulla possibilità di rispristinare il ”trenino” che da Barriera Margherita portava a Tirrenia e da lì a Pisa.
“Addirittura è stato ricordato che negli uffici della Regione Toscana, qualche anno fa, si è pensato ad un anello ferroviario che, ripristinando la Collesalvetti-Cecina, avrebbe consentito di dare un collegamento e quindi sviluppo sotto più profili ai territori della costa e della parte agricola del pisano”. Nello studio di Stiavetti si proponeva il raddoppio (quattro corsie) della Via Aurelia e della SP22 tra Livorno e Pisa per dare una risposta ai problemi di congestione del traffico e di sicurezza della circolazione che hanno reso tristemente noto questo tratto di strada e quindi favorire le relazioni tra le città di Livorno e Pisa. Il tracciato del raddoppio è in parte presente e corre parallelamente all’Aurelia e alla SP22 di fronte a Camp Darby. I terreni interessati dal raddoppio sono quasi totalmente di proprietà demaniale in uso perpetuo all’Università di Pisa. Allo stesso tempo si proponeva un sistema dei collegamenti urbani trasversale che si innesti su quello di tipo gerarchico, del quale la Fi-Pi-Li è un caposaldo regionale. La soluzione adottata prevedeva la chiusura dell’anello viario della Fi-Pi-Li lasciato aperto tra Pisa e Livorno. Solo potenziando i collegamenti infrastrutturali tra Pisa e Livorno si possono creare i presupposti per una migliore collaborazione tra le due città per uno sviluppo comune.
Lo studio così proseguiva: “Il raddoppio (quattro corsie) della Via Pisorno con l’acquisizione della strada interna a Camp Darby che corre parallela alla Pisorno stessa, per risolvere il problema di congestione che ogni estate costringe le persone provenienti dall’”area vasta” che frequentano Tirrenia e Marina di Pisa a code interminabili. La realizzazione di un servizio traghetti sui Navicelli con scali intermedi tra Livorno e Pisa. Il nuovo PRP del Porto di Livorno prevede però la chiusura dell’ingresso in porto del Canale dei Navicelli, questa decisione è dovuta ai numerosi insabbiamenti della foce dello scolmatore ma non appare una soluzione lungimirante al problema in questione nel quadro di una visione futura di sinergie tra Pisa e Livorno (soprattutto nell’ambito turistico delle crociere). Il ripristino della ferrotramvia da Livorno (Barriera Margherita) a Pisa (Porta a Mare). L’Università di Pisa ha in uso perpetuo dal Demanio ventisei poderi e relativi terreni (oltre 1600 ettari), che coprono quasi per intero, insieme alla enorme base militare americana di ‘Camp Darby’, lo spazio interurbano tra Pisa e Livorno. La somma di queste aree rappresenta la Porta a Mare della Valdarno; occorre quindi da una parte stimolare la riconversione dei 1600 ettari di terreni in uso perpetuo all’Università di Pisa e dall’altra intraprendere le azioni politiche necessarie alla riacquisizione le aree di Camp Darby al fine di riqualificare e riconvertire l’intera area tra Livorno e Pisa e garantire nuove potenzialità di sviluppo all’intera area vasta”.
E’ l’attualità della storia.