Congressi circoli Pd, ad Ardenza La Rosa il 90 per cento a Renzi
25 Marzo 2017
Livorno, 25 marzo – Matteo Renzi 54 voti, pari al 90 per cento, Andrea Orlando 5 voti (8,2 per cento), Michele Emiliano un voto (1,8 per cento). E’ il risultato delle votazioni al circolo Pd Ardenza La Rosa, dove oggi si è svolto il congresso della sezione. Nell’introdurre il dibattito il segretario, Simone Maltinti, ha rivendicato al Pd la pratica della democrazia con dibattiti, congressi, primarie ed elezione dei candidati, che non sono gli slogan di M5S e Berlusconi. Cristina Lucetti, settore scuola, ha illustrato la mozione Orlando, impegnato a dare il suo contributo per ricucire la pluralità del socialismo perché un partito di sinistra, popolare e riformista deve stare vicino alla gente. La critica a Renzi, riguarda la scarsa cura verso il partito, ma non può colpire il governo – ha aggiunto – che ha guidato, malgrado alcuni difetti, portando il paese fuori dalla palude dove era finito. Il futuro è quindi la costruzione del partito di sinistra dell’uguaglianza sociale, perché l’Italia sia sempre più presente in Europa e possa rispondere al populismo. Infine per coinvolgere i circoli alle realtà dei territori.
Andrea Romano, parlamentare livornese, ha illustrato la mozione Renzi, sottolineando che gli altri gruppi politici non discutono sul futuro dell’Italia, mentre il programma dl Pd si rivolge al cambiamento del paese e dell’Europa con sguardo attento verso i giovani. Ed ha aggiunto: “ Essere segretario politico e laeder del governo contemporaneamente, come avviene in Germania, significa avere la possibilità di decidere e incidere sulle scelte per il progresso del paese. Le primarie aperte ai non iscritti consentono a coloro che si impegnano per il partito dall’esterno di diventare concretamente protagonisti con il voto sulle cose da fare. Le linee renziane sono per la trasparenza e la partecipazione, la visione dell’Europa rinnovata nelle istituzione con l’equa ridistribuzione delle quote dei migranti, l’integrazione tra gli stati, la realizzazione delle primarie europee da parte dei partiti per una maggiore democrazia, creando lavoro e crescita economica, tenendo presente che il compito della sinistra è la redistribuzione della ricchezza per creare più lavoro e crescita economica”.
La mozione Emiliano non è stata illustrata per l’assenza del rappresentante, ma posta a disposizione degli iscritti. Tra gli interventi Emiliano Carnieri ha sostenuto Orlando. Favorevole a una politica per i giovani, al superamento delle diseguaglianze, al partito “casa di tutti”, alla creazione di lavoro. Ruggero Morelli ha ricordato che la vittoria del “Si” al referendum sarebbe stato importante non solo per l’Italia, ma per la stessa Europa, le cui nazioni hanno realizzato la politica dei loro interessi esclusivi. Affrontando le problematiche territoriali, su cui il partito è chiamato a confrontarsi, ha posto l’accento sull’urgenza di una strategia politica riguardante l’economia della costa Toscana e del mare, che negli ultimi anni ha segnato il passo sui grandi temi dei collegamenti, dell’innovazione tecnologica e della ricerca scientifica essenzialmente per Livorno. Anche sulla mancata realizzazione dell’area vasta pisano-livornese e sul collegamento territoriale di Livorno con Collesalvetti il partito si è scarsamente impegnato. Una strategia che, se fosse stata favorita, avrebbe potuto diventare un anello di congiunzione ideale per lo sviluppo del territorio. Su questi temi si dovrà agire per creare nuove prospettive. Mario Tinghi ha illustrato i progetti del settore sportivo. Giuseppe Barabino è stato critico sulle ultime scelte scissioniste: “Il partito ha sempre avuto precise caratteristiche: la solidarietà, la fratellanza, il rispetto tra gli iscritti, la democrazia e l’unitarietà. Ognuno deve sostenere le proprie opinioni, che si discutono, si approvano o meno. Ma esse devono essere rispettate e accettate anche dalla minoranza per poi riprendere insieme il cammino. Se invece si preferisce uscire dal partito lo si indebolisce”. Amedeo Todaro, Ecologisti Democratici, già dirigente di azienda pubblica, si definisce osservatore, ma porta il suo contributo al dibattito: “Votare è democrazia e le decisioni vanno rispettate per fare gli interessi della comunità. Non come accade a Livorno, dove l’attuale maggioranza amministrativa mostra i suoi limiti perché i problemi quotidiani si risolvono con tecniche d’intervento, molto difficili da realizzare”.
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