Coronavirus all’Elba, mille buoni spesa per 63 mila euro a Portoferraio
31 Marzo 2020
(Stefano Bramanti) Portoferraio – Si è messa in moto la macchina comunale di Portoferraio, guidata dal sindaco Angelo Zini, che col un altro video su Facebook ha dato notizie circa la distribuzione dei buoni spesa alle famiglie in difficoltà economica. E da l’intervento del primo cittadino emerge che sono mille i soggetti a cui saranno destinate le cifre a disposizione, in totale più di 63 mila euro, per il comune che fu di Cosimo dei medici e di Napoleone.
Una cifra che deve bastare fino al 15 aprile, quando dovrebbe partire anche la contribuzione alle fasce deboli previste dal decreto Cura Italia, già deliberato in precedenza dal governo. Dall’intervento del sindaco Zini si può dedurre l’entità del disagio in questo territorio comunale che è il più importante dell’isola, in fatto di numero di abitanti, e che funge un po’ da “capitale” isolana, in quanto luogo dotato di ospedale, del porto principiale, del tribunale e altri servizi fondamentali.
Situazioni che poi saranno simili anche in altri territori comunali. E se sono mille gli aventi diritto ai buoni spesa, evidentemente alle spalle di tale cifra, altre persone sono coinvolte, Con un ragionamento intuitivo approssimato, si può pensare che circa la metà degli aveni diritto abbiamo dietro di loro delle famiglie e quindi il numero reale dei meno abbienti potrebbe essere ben più ampio, considerando un un eventuale coniuge, dei figli ma certamente possono esserci anche single che hanno diritto hai contributi.
Sul sito della protezione civile si legge che “l’importo dei buoni spesa da destinare alle famiglie in difficoltà economica, è un buono “una tantum“ l’entità di ciascun buono deve ancora essere stabilito. Ogni Comune, tuttavia, può optare anche per consegnare generi alimentari di prima necessità casa per casa.
Il criterio generale è che si vada da un minimo di 25 euro a un massimo di 50 euro per nucleo familiare. Ma ogni Comune potrà regolarsi a seconda delle esigenze. I soldi dovranno bastare fino al 15 aprile 2020, giorno in cui dovrebbe cominciare l’erogazione dei 600 euro per la fasce deboli previsti dal “Cura Italia”. Altro annuncio importante di Zini riguarda il fatto che una convenzione si sta definendo, per realizzare l’uso di una struttura alberghiera di 30 camere, che potrà essere usata eventualmente per “quarantene” cautelative per il soggiorno di soggetti asintomatici da coronavirus in attesa di guarigione o di negativizzazione, da realizzare appunto fuori del proprio loro domicilio.
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