Il Toscana Pride a Livorno, Dieci: “Città aperta, siamo per il confronto con tutti”
28 Gennaio 2020
(Simone Consigli) Livorno, 28 gennaio 2020 – Per il 2020 sarà Livorno ad ospitare il Toscana Pride, la manifestazione in difesa dei diritti gay. La data fissata è per il 20 giugno. Le reazioni sono state di profonda soddisfazione da parte della Sinistra e della maggioranza, meno convinzione l’ha espressa la Destra con i consiglieri di Fratelli d’Italia e Lega Nord, Andrea Romiti e Costanza Vaccaro, che hanno definito il Toscana Pride “una carnevalata che non è la priorità per la città”, mentre il sindaco Luca Salvetti è stato definito dalla Vaccaro “solo un sindaco da cerimonie”.
“Purtroppo i diritti non sono una vostra priorità, ma questo lo sapevamo già”, è stata la risposta lapidaria di Salvetti.
La manifestazione del Toscana Pride è una novità per la città di Livorno. Per spiegare cos’è il Pride e per rispondere alle critiche è intervenuto il livornese Luca Dieci, 41 anni, consigliere del direttivo organizzatore del Toscana Pride e promotore della candidatura di Livorno.
Raccontaci qualcosa di te, da quanto ti occupi di diritti gay?
“Sono diventato attivista da qualche anno. Mi sono avvicinato al movimento grazie al mio amico e psicologo Giacomo Pagani. Stavo passando dei brutti momenti a Livorno e grazie a Giacomo sono entrato prima in Agedo e poi in Arcigay. In seguito, una volta cambiato il direttivo organizzatore del Toscana Pride, ne sono diventato consigliere l’anno scorso per il Pride che si è tenuto a Pisa. Mi sono trovato benissimo e ho trovato un’organizzazione di livello composta da ben tredici associazioni”.
Come è nata la candidatura di Livorno?
“Candidiamo Livorno perché ci avevamo già provato altre volte. L’anno scorso per esempio eravamo pronti ma abbiamo optato per Pisa perché si commemorava la prima marcia in Italia in difesa dei diritti gay, tenutasi proprio a Pisa nel 1979, la famosa Stonewall italiana, che volevamo commemorare. Quest’anno Livorno è ancora più pronta”.
Un grosso ringraziamento per l’impegno fondamentale va a Luca Dieci per l’organizzazione del Toscana Pride, sono state le parole dell’assessore Giovanna Cepparello in Consiglio comunale. Sei contento per questo apprezzamento ufficiale?
“Non lo sapevo ma mi fa molto piacere, come mi fanno piacere le belle parole dell’amica Stella Sorgente. Non è vero che senza di me non si sarebbe potuto organizzare il Pride a Livorno. Posso solo dire che in effetti il direttivo ha pensato al mio nome come anello di congiunzione e portavoce della manifestazione”.
Che cos’è e che storia ha il Toscana Pride?
“Quella di Livorno è la quinta edizione, dopo Firenze, Arezzo, Siena e Pisa. L’ultima edizione pisana ha contato 20 mila presenze. Questi sono i numeri eccezionali di una piattaforma seria che comprende gay, lgbt e famiglie arcobaleno. Uno dei nostri obiettivi è anche il rispetto della legge 164. Non siamo un movimento improvvisato. Abbiamo linee politiche, organizzative e strutturali ben determinate”.
Il corteo sarà il 20 giugno, qualche anticipazione?
“Il percorso del corteo è ancora da concordare con la Questura di Livorno. Non so se ci saranno ospiti con nomi più o meno importanti. Di sicuro ci saranno molte persone e un palco alla fine del corteo per festeggiare. Sarà un Pride molto politico, ma nonostante questo non mancheranno i momenti di spettacolo”.
Basta con il buonismo della Sinistra che in realtà si occupa solo di diritti civili e non di diritti sociali, come il lavoro, l’economia e la sanità, ha affermato Costanza Vaccaro riferendosi al Toscana Pride a Livorno. Ti senti di rispondere?
“Queste non sono affermazioni nuove. Non mi piace nominare una corrente politica piuttosto che un’altra . La lotta per i diritti dovrebbe essere di tutte le forze politiche, non ci facciamo tirare per la giacchetta neanche dai politici che vogliono sostenerci, per quanto riguarda il supposto ‘benaltrismo’, mi piacerebbe si potesse parlare di queste cose ad un livello più elevato, poiché non esiste differenza tra diritti ed i diritti sono un bisogno come bere e mangiare. Mi viene in mente una frase che ho letto su internet: ‘i diritti sono come i raggi del sole, il fatto che io mi abbronzi non vuol dire che tu non possa farlo’. In realtà tutto ciò che è ‘distrazione’ non lo ascoltiamo, perché manifestare è un diritto costituzionale e questo ci basta”.
Una carnevalata, è stata definita la manifestazione. Forse i colori e la musica possono avere influito nel giudizio?
“Ci togliamo semplicemente le nostre maschere quotidiane ed almeno un giorno all’anno proviamo a essere noi stessi, non credo sia una ‘carnevalata’, anzi”.
E’ da poco passato il Giorno della Memoria ed inevitabilmente si parla molto di Olocausto. Raramente si parla di Omocausto, invece. Puoi spiegarci?
“Nei lager, sui pigiami a righe, si trovavano i triangoli rosa per i gay ed i triangoli neri per le lesbiche proprio come le stelle di David per gli ebrei. Portiamo sul nostro corpo le ferite dello sterminio senza che ci sia un riconoscimento. Solo dagli anni Novanta si è iniziato a parlare di Omocausto ed a commemorare le vittime della strage degli omosessuali durante la seconda guerra mondiale”.
Come prevedi che sarà l’accoglienza della città di Livorno al Toscana Pride?
“Innanzitutto voglio invitare tutti ad accorrere numerosi. Livorno è aperta come il mare e ha nel Dna il gene dell’accoglienza delle diversità. La città accoglierà bene la manifestazione senza pensarci, spontaneamente”.
Si dovrebbero fare più studi e convegni invece di manifestazioni, ha affermato Andrea Romiti sui diritti dei gay…
“Esistono già invece delle attività di questo genere? Con Agedo abbiamo istituito il Tavolo Rainbow che organizza convegni sull’educazione alle differenze. Con i nostri convegni siamo attivi anche con le scuole. Questa è la realtà e, se dovesse essere utile, vorrei invitare il consigliere Romiti a seguirci perché il nostro impegno esiste ed è serio. Mi sento di invitare anche la consigliera Vaccaro alla manifestazione. Se volesse partecipare sarà la benvenuta”.
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