La nudità attraverso i secoli, la Geiger ospita a Cecina la mostra di Basilea
16 Luglio 2019
(Simone Consigli) Cecina, 16 luglio 2019 – Nudo! La mostra aperta da neanche un mese a Cecina dalla Fondazione Hermann Geiger propone una riflessione sul significato della nudità come rappresentazione nell’arte classica ed antica alla luce delle recenti censure di opere d’arte in famosi musei e su internet. La mostra è stata ideata dal Museo delle Antichità di Basilea e la Fondazione Geiger ha scelto di ospitarla.
Il Museo delle Antichità di Basilea, fondato nel 1961, si è proposto con questa mostra di analizzare il tema del nudo come espressione artistica dopo che il concetto è stato assai dibattuto in conseguenza del movimento #metoo, il fenomeno femminista contro la violenza sessuale che, dopo essere divenuto virale e aver sconvolto il mondo dei social network, ha tirato con sé questa deriva molto contestabile che è sfociata nella censura di varie opere d’arte raffiguranti il nudo. Basti citare, per inciso, la Manchester Art Gallery in cui è stato tolto un dipinto raffigurante Ercole e le Ninfe in nudità.
La Fondazione Geiger ospita questa mostra e invita ad accrescere la conoscenza dei contesti in cui il nudo è veicolo dell’espressione artistica, la nudità, nata insieme all’arte stessa, divenuta messaggio e simbolo di erotismo, non è solo questo, ma ha assunto e veicolato altri messaggi, religiosi e civili. Il percorso espositivo è strutturato in sei sezioni che illustrano il tema della mostra in senso concettuale e cronologico.
“Fertile”, raffigurante la rappresentazione di idoli maschili e femminili, in Egitto e in Mesopotamia, dove la nudità era sproporzionata nelle forme legate alla fertilità, con i seni ed i ventri in evidenza ed i falli enormi dei satiri. “Innocente”, dalla ritualità si passa alle raffigurazioni arcaiche della nudità nei bambini e nelle vittime, la nudità diventa naturalezza e impotenza, oggetti di uso quotidiano e statuette sono ornati di piccole figure nude. “Incivile”, è la nudità originaria con cui i Greci rappresentavano le forze primordiali della natura, i Demoni, figure maschili e femminili vengono rappresentate nude, come i satiri, i centauri e le ninfe, viene raffigurata la nudità dei corpi umani in relazione all’istinto naturale. “Civilizzata”, è la nudità dell’eroe, per lo più maschile, l’atleta e l’eroe greco senza veli è invincibile ed immortale, la veste è un impedimento e la nudità è potenza e eroismo. “Legittimata”, è la donna nella sua nudità rappresentata dai Romani, bellissima e sensuale ma non erotica, alle prese con trattamenti di bellezza e nello svolgimento delle funzioni quotidiane, il nudo femminile non è più un idolo religioso e viene rappresentato nell’azione. “Impudente” è la nudità in un contesto sessuale, sono le rappresentazioni erotizzanti delle prostitute, la nudità erotica che con i Romani diviene pornografia pur rimandando l’eros in rapporto subordinato al culto e al rituale.
Gli elementi più importanti della mostra sono i numerosi pezzi originali. Tra questi sono notevoli gli idoli egizi e mediorientali datati fino decimo millennio BC, il fondo di un sarcofago egizio in legno perfettamente conservato risalente alla XXVI dinastia che raffigura la dea Nut nuda e la statua greca in marmo di Afrodite Anadiomene, dea della Bellezza. La mostra è ingresso gratuito a Cecina in piazza Guerrazzi eterminerà il 13 ottobre.
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