Porto leva di sviluppo, per Livorno il post covid può essere all’insegna della crescita
15 Febbraio 2021
Livorno, 15 febbraio 2021 – “Dalla crisi economica generata dall’emergenza Covid Livorno potrebbe avere una spinta a crescere, grazie alla presenza del porto. Il Covid ha costretto l’Europa a cambiare atteggiamento ed a puntare per il rilancio dell’economia , su digitalizzazione e green economy. In questo è strategico il mare, attraverso il quale passa la globalizzazione. E Livorno, con il suo porto, può essere uno snodo importantissimo e il porto essere leva di sviluppo per la città, può essere favorevole per localizzazioni importanti”.
Lo ha dichiarato il direttore di Irpet Stefano Casini Benvenuti, illustrando il rapporto “Gli effetti del Covid-19 sull’economia livornese”, nel corso di un incontro a Palazzo Comunale che ha visto anche gli interventi del sindaco di Livorno Luca Salvetti e dell’assessore al Lavoro e Sviluppo Economico Gianfranco Simoncini, oltre che di Piero Neri, Presidente Confindustria Livorno – Massa Carrara, Alessandro Ciapini – Direttore Confesercenti Livorno, Fabrizio Zannotti – Segretario generale CGIL Livorno.
E’ stato il sindaco Luca Salvetti ad aprire i lavori del convegno:“L’incontro di oggi serve a capire e comprendere gli effetti del Covid-19 sull’economia livornese, partendo dalle cifre, che sono fondamentali per agire a medio e lungo termine. Le conseguenze della pandemia sono state pesanti in tutta Italia e così anche a Livorno e in provincia anche se inferiori al resto della Toscana. Questo dato non è una consolazione, anche perché si innesta in un sistema già precario. Però possiamo avvalerci della crisi, di questo momento difficile per farne una ripartenza, muovendosi in fretta a tutti i livelli, dal porto al terziario. E’ proprio questo l’obiettivo di Next Generation Livorno, che stamattina è stato consegnato ai ministri del Governo Draghi. Un lavoro iniziato a settembre 2020 dopo un incontro con il ministro Amendola, che racchiude 127 progetti con investimenti che superano il miliardo di euro, unico lavoro del genere in Toscana e tra i pochi in Italia”.
Come anticipato dal sindaco,il dott.Casini Benvenuti ha precisato che anche se i dati relativi a Livorno sono migliori di altre realtà toscane (ma si partiva però da una situazione peggiore) l’attuale crisi è grave e particolare, “una situazione così non si era mai verificata negli ultimi 70 anni, unica anche per la sua provenienza (come crisi economica nasce fuori dall’economia e altera i meccanismi del mercato. Nel 2008 furono le esportazioni il primo settore colpito dalla crisi, qui cadono consumi della famiglia e settore terziario oltre all’industria : questo ha un impatto fortissimo su Livorno, dove le imprese piccole e piccolissime hanno minore capacità di fronteggiare la crisi diversamente dalla grande industria. E se l’occupazione al momento non ha subito calo consistente (ma calo di ore di lavoro), si tratta però di un dato falsato, in tutto il paese, dal fatto che c’è il blocco dei licenziamenti da lavoro dipendente. Ne risentiremo quindi nel lungo periodo,”.
Il quadro non è dunque roseo. “Si comprende quindi la preoccupazione per il prossimo futuro,quando il probabile venir meno del sostegno pubblico potrebbe trasformare anche il lavoro ”congelato”in vera e propria disoccupazione rendendo ancor più necessario proseguire in quell’opera di rilancio degli investimenti resa oggi più stringente ma anche più praticabile per l’impegno assunto dall’Europa col Next Generation Europe. E appunto, sfruttando la più grande risorsa di Livorno, che è quella del mare”.
L’assessore Gianfranco Simoncini ha informato che proprio domani avrà una riunione con il presidente Giani alla Regione sull’area di crisi complessa. “Nonostante i dati ci dicano che stiamo reggendo meglio la crisi rispetto ad altre realtà toscane, sia per livello di produzione che di occupati, prorio perché partivano da una situazione peggiore, dobbiamo spingere sugli investimenti”.
Come ha più in dettaglio illustrato l’assessore, “in questo anno di emergenza Covid-19 i dati Irpet rappresentano un’immagine di maggiore tenuta dell’area livornese rispetto alla Toscana, dovuta soprattutto alle caratteristiche della nostra città. La stesa forte presenza di turismo estivo ha controbilanciato gli effetti del calo del turismo nelle città d’arte. Ad essere maggiormente colpiti dalla crisi è stato a Livorno il settore dei servizi, soprattutto la ristorazione. Gli aiuti del Governo e dell’Amministrazione Comunale hanno sostenuto il territorio nella fase critica, ma ora abbiamo bisogno di maggiori risorse e dell’aggiornamento dell’accordo di programma dell’area di crisi complessa. Il sostegno da parte della Regione Toscana deve riguardare gli insediamenti produttivi, la pianificazione concordata, il percorso di confronto con Eni, oltre ha promuovere il rafforzamento dell’impegno del governo nazionale su bonifiche e regime di aiuti. La compilazione del Next Generation Livorno dimostra che non chiediamo soltanto risorse, ma presentiamo validi progetti”.
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