Se n’è andata Isella Pique, docente e sindacalista dalla parte della cultura e delle donne
20 Maggio 2020
(Angela Simini) Livorno, 20 maggio 2020 – Brillante, pronta alla battuta spiritosa, allo scherzo, ma anche generosa e partecipe della storia e della politica che le ruotava intorno, la professoressa Isella Piqué era considerata una presenza importante della scuola, del mondo sindacale, del volontariato e della cultura.
Parlare di lei è come ripercorrere gran parte della nostra esistenza, così pienamente inserita nel contesto sociale come era, battagliera nella difesa della donna e dei lavoratori, soprattutto quelli sfruttati e più deboli. Se ne è andata dopo una lunga malattia sostenuta con signorilità sino all’ultimo, quando, ricoverata all’Ospedale di Livorno, pur non avendo malattie contagiose, ha vissuto in solitudine l’ultima fase della sua vita a causa delle nuove disposizioni ospedaliere. Ed è commovente osservare, destino o ironia della sorte, che è scomparsa nel giorno del suo 77esimo compleanno, senza neppur vedere il fratello, ingegner Marcello Piqué, che le portava una rosa. L’isolamento in cui si è trovata è quello che ha maggiormente amgosciato il marito, professor Gian Maria Foppiano, la famiglia, i tanti e tanti amici che le volevano bene e che la stimavano.
Le sue sono state scelte generose, oneste, morali. Laureata in Lettere Antiche e Filosofia, ha insegnato al Professionale Orlando di Livorno, adottando metodi moderni e sperimentali e stabilendo con gli alunni rapporti seri e amichevoli, cioè scendendo al livello del loro linguaggio per poi risollevarli al dialogo culturale.
Nella scuola ha impiegato la maggior parte del suo impegno sindacale, nelle fila dei Cobas, con una determinazione che stupiva i colleghi. Eravamo agli inizi del movimento femminista e meravigliava una donna che si ribellava ai provvedimenti delle autorità superiori e che presentava e faceva votare mozioni contrarie. Ma, ironica e dissacrante, dotata di una intelligenza pronta e acuta, faceva presto a “smascherare” quello che si celava dietro una proposta che calava dall’alto. Era una combattente, ma non una guerriera, aveva come limiti il rispetto dell’altro e la morale.
Dalla famiglia aveva derivato il senso dell’onestà e della serietà della vita e ne ha dato grande prova. Appena iscritta all’Università, si è inserita nella Fuci , associazione degli Universitari Cattolici, dove fu eletta presidente e dove conobbe la San Vincenzo de’ Paoli e il volontariato e, quando si volse ad un altro credo, conservò intatti quegli ideali di altruismo che fino ad allora aveva coltivato.
Si dedicò come volontaria alla scuola media di Don Nesi e proseguì fino a inserirsi nel volontariato delle cure Palliative. La vita purtroppo non le ha risparmiato dolori e sofferenze. Dopo la perdita della madre in età giovanissima, ha rivelato grande forza d’animo che comunicava agli amici e che riversava nella famiglia, negli studi scolastici e musicali, nell’attenzione verso il prossimo. Finché una grave malattia l’ha colpita contemporaneamene all’aggravarsi della salute del marito. Drammi che Isella ha accettato con animo signorile, facendo lei forza agli amici. Ma poi ha dovuto arrendersi: dal momento che è stata ricoverata, nessuno di noi l’ha più vista.
La cerimonia funebre sarà officiata domani, giovedì 21 maggio, alle 10,30, alla cappella mortuaria dell’Ospedale, mentre alle 11,15 la salma sarà trasportata al Cimitero dei Lupi.
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