Europa, Lega, 5Stelle e Pd
11 Aprile 2018
(Ruggero Morelli) Livorno, 11 aprile. L’accordo tra 5Stelle e Lega è pronosticato da alcuni autorevoli commentatori di questa fase non facile del dopo 4 marzo 2018. Altri invitano il Pd a collaborare con il Presidente Mattarella indicando la priorità per i prossimi anni di una politica verso e con l’Europa, per trascinare la discussione su questo tema dirimente. Altri uniscono a questa priorità la opportunità per il Pd di tornare a mettere in risalto la proposta di eliminare il senato, le province ed il Cnel, unita a quella di aumentare risorse per il Rei e di diminuire il debito pubblico.
Da un lato l’accordo ha un limite interno che deriva dalle promesse elettorali che in qualche misura debbono pur essere rispettate, anche se diverse; dall’altro l’accordo trova un secondo limite nel Parlamento europeo.
Infatti anche se entrambi hanno rinunciato – sembra – ai referendum anti Europa-euro, hanno proposte di cambiamento da avanzare al Parlamento europeo, e queste per essere approvate dovranno trovare le maggioranze. Si parla ad esempio della convenzione di Dublino sul diritto di asilo, e la sospensione del fiscal compact.
Sappiamo che i paesi del Visegrad sono contrari ad ogni cambiamento della politica verso i migranti.
Sappiamo che i paesi del nord con Olanda in testa sono contrari ad allentare la poltica fiscale.
Sappiamo che Francia e Germania non saranno ben disposti verso un governo retto da chi guarda piuttosto entro i confini .
Nel Parlamento europeo la Lega è nel raggruppamento di estrema destra Europe of Nations and Freedom di Marie Le Pen, mentre i 5 Stelle fanno parte di Europe of Freedom and Direct Democracy con Nigel Farage; insieme hanno oggi 84 deputati su 751. Se anche alle elezioni del 2019 i paesi ‘sovranisti’ aumenteranno i voti, non potranno raggiungere la maggioranza per le riforme che vorrebbero.
Inoltre abbiamo letto che per le elezioni del 2019 varrà la regola che il primo in lista di ogni gruppo è il candidato alla presidenza della commissione; quindi le liste che saranno formate dalle coalizioni avranno un bel daffare nella scelta.
Questo è il quadro nel quale i due vincitori del 4 marzo devono trovare la quadra ed il Pd dovrebbe presentare le proprie proposte. Il 21 aprile i candidati alla segreteria presentino le loro indicazioni precise per la strada che il Pd dovrà percorrere. ruggeromorelli@libero.it
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