I Cinque Stelle livornesi a difesa della Costituzione e del suo rispetto: “Il 2 giugno a Roma pacificamente”
29 Maggio 2018
Livorno, 29 maggio – Non si è fatta attendere la presa di posizione, netta e chiara, del movimento Cinque Stelle di Livorno a difesa delle Istituzioni repubblicane, della Costituzione italiana e del rispetto delle regole democratiche fondate sulla centralità del Parlamento. Il riferimento è ovviamente alla decisione presa dal presidente della Repubblica, Mattarella, di non voler nominare l’economista Savona tra i ministri del governo che doveva essere presieduto da Conte e sostenuto da Lega e Cinque Stelle.
In una nota stampa, i pentastellati livornesi affermano: “Per capire che è stato inferto un duro colpo alle Istituzioni democratiche del nostro Paese, non serve essere del movimento Cinque Stelle o della Lega, sarebbe sufficiente essere obbiettivi. Il presidente Mattarella ha forzato la mano, chiamando Cottarelli che, guarda caso, ha fatto una squadra di ministri in ventiquattr’ore, segno di premeditazione del gesto. Screditare la volontà popolare espressa col voto politico è un errore grossolano e può portare a fomentare sacche di odio antidemocratico come accaduto in Grecia e Ungheria”.
Tuttavia, afferma il movimento Cinque Stelle di Livorno, la deriva antidemocratica, in Italia, è stata fino ad oggi arginata proprio grazie alla presenza dei Cinque Stelle. Tanto che nel comunicato stampa, si legge: “In Italia, grazie alla nascita del movimento, queste sacche sono state fortunatamente tenute sotto controllo, vista la positività e la propositività dei nostri comportamenti. Mattarella risponderà alla storia per il suo comportamento. Noi continueremo a batterci in maniera democratica perché le ragioni del popolo italiano non siano calpestate dalle logiche finanziare europee. Oggi, ancora più di ieri, nessuno deve restare indietro. Ecco perché invitiamo chiunque abbia voglia di lottare per la difesa dei propri diritti alla manifestazione del 2 giugno a Roma. Una manifestazione silenziosa e pacifica che serva a ricordare che nessuno può permettersi di cestinare circa 12 milioni di voti”.
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