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4 Dicembre 2024

Piombino riparte. Si tornerà a produrre acciaio. I termini dell’accordo


(Massimo Masiero) Piombino. 24 luglio 2018. Piombino ha tagliato il traguardo in cima all’ipotetico premio della montagna ed ha superato dopo circa quattro anni d’attesa le ultime difficoltà dei tornanti rappresentati dalla burocrazia, dagli accertamenti contabili, dal piano industriale e dalle realtà ambientali, dal cambio di governo. Oggi la firma ufficiale per la cessione di Aferpi da Cevital a Jindal Steel West al ministero dello sviluppo economico e immediato l’intervento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (nella foto).
Eccolo nei vari dettagli e particolari. “L’accordo di programma firmato oggi sull’area industriale di Piombino ha una valenza ambientale e industriale. Con esso, le istituzioni pubbliche dopo il passaggio di proprietà avvenuto tra privati definiscono il rapporto con il subentrante proprietario Jindal Steel West.
In base al nuovo accordo, Jindal si impegna a produrre acciaio costruendo due forni elettrici per una produzione di almeno due milioni di tonnellate. Una cosa mai vista e fatta a Piombino. Noi volevamo tempi più brevi dei 18 mesi richiesti dall’azienda per presentare i progetti di costruzione dei nuovi forni, ma apprezziamo anche la serietà dell’approccio e vogliamo aspettarci sorprese positive.
In cambio di questo progetto, le istituzioni, a fronte di un piano da un miliardo e 50 milioni di investimenti, si impegnano a sostenere con un contributo di 33 milioni del Ministero dello sviluppo economico progetti di tutela ambientale e di risanamento, a cui si aggiungono 30 milioni della Regione Toscana per l’efficienza energetica e ambientale del ciclo produttivo e altri 30 milioni, sempre della Regione, per progetti di ricerca e formazione. La Regione quindi mette a disposizione 60 milioni in totale a cui si sommano i 33 milioni del Ministero dello sviluppo economico: oltre 90 milioni che stanno nel quadro dei contributi tipicamente erogati in queste situazioni, cioè circa il 10% dell’investimento complessivo.
Inoltre, Jindal si è mostrato molto interessato anche al porto di Piombino realizzato dalla Regione Toscana. Presenterà presto un piano e potrà avere le concessioni dalla Port Authority.
Con l’atto del passaggio di proprietà l’occupazione di oltre 2000 addetti – confermata da Rebrab-Cevital, che per questo ringraziamo – passa automaticamente a Jindal. Non ci sarà subito il reimpiego di tutti i lavoratori. Si inizierà con 435 lavoratori ai laminatoi a settembre, cresceranno a 600, conteggiando anche gli impieghi per le demolizioni, fino a 1500 con l’allestimento degli impianti di produzione dell’acciaio. Per questo chiediamo al governo la protezione sociale della cassa integrazione. L’accordo alla fine prevede il riassorbimento di tutti i lavoratori.
Sul piano ambientale, l’azienda si impegna sulle demolizioni e a riorganizzare lo stabilimento in modo da allontanare le produzioni dal centro di Piombino e a fare i risanamenti ambientali. Bisogna sottolineare che verrà ridotto consistentemente l’impatto ambientale in termini di qualità dell’aria. Per tutti questi interventi, si può parlare tranquillamente di riconversione ecologica della siderurgia di Piombino.
La Regione e il presidente mantengono il ruolo di coordinamento del comitato esecutivo che ha il compito di monitorare e agevolare l’attuazione dell’accordo di programma.
La firma di oggi è un successo dei lavoratori e della loro lotta senza la quale non saremmo a questo punto. E’ un successo anche della serietà delle istituzioni, Comune, Regione e Stato. Ringrazio l’ex ministro Calenda e l’attuale ministro Di Maio.
Avevo preso impegno che a Piombino o si sarebbe tornati a colare acciaio o mi sarei dimesso. Sono contento di quest’accordo per i lavoratori e per la Toscana. Vigileremo perché si attui compiutamente”.