Un anno fa se ne andava, all’improvviso, la poetessa Anna Maria Bernieri
22 Gennaio 2020
(Tonia Llantes) Livorno, 22 gennaio 2020 – Ricorre oggi, mercoledì 22 gennaio, il primo anniversario della scomparsa dell’autrice e poetessa Anna Maria Bernieri.
Prima che
Sia troppo tardi
Verrai con me
A Saranda
Dove un mare
Magico
Sì infrange
Su scogli alpestri
Voglio vedere
Nei tuoi occhi
L’emozione
Nello scoprire
La terra dove
Sei nato.
Ricorda:
È la Terra
Delle Aquile,
Cuore mio,
Tu non
haii il mio sangue,
tu hai il mio cuore.
Si intitola “Saranda” ed è tratta dalla raccolta di poesie “Trame d’oro”, edito da Libroitaliano World. L’autrice è Anna Maria Bernieri, scomparsa improvvisamente il 22 gennaio 2019, a 68 anni.
Il libro è dedicato al figlio Federico, il cui nome in albanese è Luan (Leone), e la trama, appunto, alla stregua di un racconto, si dipana sulla maternità non solo quella naturalmente concepita, ma, come nel suo caso, la maternità come scelta d’amore. E per colmare un vuoto esistenziale “…non sapevo ninnarti, cullarti, curarti. Mi hai fatto dimenticare la morte che avevo nel cuore”.
Un evento doloroso l’aveva, infatti, colpita duramente: la morte del suo amato fratello in un incidente stradale, insieme alla moglie ed il figlio, di ritorno in Germana dopo una vacanza trascorsa con i parenti in Italia. Fu, appunto, dopo il terribile incidente che decise di compiere il suo viaggio in Albania, con il marito Renzo, e adottare Federico. Scrive a proposito l’autrice: “Adottare è ben diverso dal generare un figlio. Significa, anche, rispettare le sue radici, che non sono le nostre. Assieme potremmo condividere i sogni”.
Anna Mara Bernieri era nata a Massa Carrara, ma ha vissuto gran parte della sua vita a Livorno, e iniziò a scrivere poesie all’età di 14 anni e la poesia è stata la sua ancora di salvezza in un mondo che non sentiva suo: “…quando nacqui venni al mondo. Ma al mondo non appartengo”. Parole dure, frutto di un rapporto con la madre di netta incomprensione e disamore materno, come lei stessa affermava.
E nei suoi testi poetici sono, soprattutto, i sogni ad ispirarla coinvolgendo il lettore in un mondo fantastico dove draghi, fate, cavalieri, spiriti maligni combattuti dagli Dei benigni che salvano gli uomini dai disastri. Una poetica che attingeva dai miti celtici e per trovare ispirazione si recava spesso in Inghilterra, in Scozia e lì viveva in simbiosi con la natura, coi boschi e l’abbondanza delle acque cristalline. Sono ispirati a questo mondo mitologico i versi pubblicati in “Lampi e folgore lucean nelle tenebre”, ” Il fuoco delle comete”, “Il drago, Sir Nier e la colombella”, ” Di lune, di draghi e deserti di sale”.
Un’altra fonte d’ispirazione per Anna Maria sono stati gli animali verso cui sentiva quasi un’affinita’ sensitiva e su di loro pubblicherà versi struggenti: “I gatti e le stelle”, “In loro nome”, “Il tempo dei sassi felici”, quest’ultimo dedicato al suo amatissimo cane Billy che pur l’aveva fatta cadere provocandole un grave danno alla spina dorsale, risolto parzialmente con un intervento chirurgico.
Dopo i cinquant’anni decise di riprendere gli studi universitari e dopo la laurea volle dedicarsi completamente alla scrittura decidendo di andare in pensione e lasciando l’impiego al Comune di Livorno che riteneva ormai, per lei, privo di stimoli. Si dedicò ad approfondire gli studi sulla storia del Risorgimento italiano rivolgendo la sua ricerca sulle protagoniste femminili dell’epoca che la portò a pubblicare due saggi storici quali “Angelica Palli Bartolommei, l’amore e il mare” e “Cristina Trivulzio di Belgioioso. Una bellezza assetata di verità”. L’ultima sua pubblicazione si intitola “Madri costituenti. Storia di una speranza incompiuta”. Come incompiuta è stata la suo opera visto che aveva tanti progetti ancora nel cassetto.
Riconoscimenti.
Anna Maria Bernieri ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Uno fra tutti: dall”editore Miano, di Milano, è stata inserita in “La storia della letteratura italiana” , poi nel “Dizionario degli autori italiani contemporanei” ed infine ” Poeti scelti di livello europeo”.
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