Anniversario dell’elevazione a città, Salvetti: “Auguri Livorno ma non è possibile far festa”
18 Marzo 2020
Livorno, 18 marzo 2020 – Domani, giovedì 19 marzo, cade l’anniversario dell’elevazione di Livorno a città. Era il 19 marzo 1606, giorno di San Giuseppe, quando Ferdinando I de’ Medici, granduca di Toscana, nominò Bernardetto Borromei primo gonfaloniere togato della nuova città di Livorno, alzando dunque il rango del centro urbano.
“Auguri Livorno, auguri per i tuoi 414 anni. Oggi per la nostra città è un giorno speciale. Il 19 marzo 1606 il granduca Ferdinando arrivò in Fortezza Vecchia e nella chiesetta di san Francesco consegnò il Capperuccio a Bernadetto Borromei che divenne il primo gonfaloniere togato di una Livorno elevata a rango di città, pronta a continuare il suo sviluppo come porto della Toscana e centro commerciale tra i più attivi”, scrive il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, nella giornata di oggi, mercoledì 18 marzo, alla vigilia dell’anniversario.
Salvetti, nonostante l’emergenza sanitaria da coronavirus Covid-19, ha indirizzato una lettera ai cittadini livornesi per ricordare il compleanno della città.
“Nel ruolo di primo cittadino pensavo di festeggiare questo compleanno in un clima totalmente diverso”, scrive Salvetti. “Ne ero convinto osservando i primi otto mesi di lavoro alla guida della nuova Amministrazione, otto mesi che sono serviti per dare un’impronta e per spingere la città a ripartire con nuovo entusiasmo e con la voglia di costruire un futuro diverso. Le molte scelte fatte sul fronte ambientale e della mobilità per modificare iniziative del passato che avevano complicato la vita dei livornesi, la particolare attenzione al sociale e alle categorie più deboli, gli interventi sul decoro urbano e il rilancio di immagine costruito sullo straordinario evento della mostra dedicata a Modigliani, sono stati i pilastri di un piano e di un progetto di città molto ambizioso”.
“Un percorso ben avviato che l’evento di portata mondiale del contagio da coronavirus ha frenato e provato ad arrestare. Non è plausibile adesso far festa nella nostra città, non è plausibile perché i livornesi sono giustamente impauriti e preoccupati, non è plausibile perché questa pandemia avrà effetti pesanti sull’economia mondiale e su quelle di tutte le grandi e piccole città, non sarà facile perché siamo stati obbligati a cambiare tutte le nostre abitudini e perché al momento non riusciamo a capire quanto durerà questa emergenza”, continua il sindaco.
Il quale conclude: “Noi però abbiamo una certezza, Livorno in ogni fase complicata e drammatica ha dato il meglio di sé, ha saputo ripartire e trovare nuova compattezza. Sarà così anche questa volta. La mia convinzione non nasce solo dall’ottimismo che tradizionalmente mi accompagna, ma soprattutto dall’aver osservato il comportamento della mia gente, capace di reagire con coscienza civica e grande solidarietà collettiva”. E la chiosa: “Ecco allora che, per il compleanno di oggi, la città può ricevere un regalo da tutti noi, la voglia di impegnarsi e lavorare per farsi trovare pronti quando i guai saranno solo un brutto ricordo. Questo ho detto a tutti i miei collaboratori in Comune e questo dico con forza a chi rappresenta enti, istituzioni e mondo delle imprese. Questo dico ai lavoratori, ai cittadini in genere e ai giovani in particolare. Pronti a ripartire, pronti a riprendere da dove eravamo rimasti”.
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