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24 Novembre 2024

Spi Cgil dell’Elba, terza età patrimonio da valorizzare


Portoferraio, 23 maggio 2020 – Il segretario Franco Dari, dello Spi Cgil isolano, nella Fase 2 della pandemia, riflette sull’importanza della valorizzazione della terza età.”I dati nazionali parlano chiaro: dei circa 32 mila deceduti per Coronavirus, 28 mila sono over 60, l’87 per cento. Un dato che dice tutto sull’importanza della tutela dei pensionati, dei più anziani, e non a caso il ruolo del nostro sindacato è ovviamente rivolto al trovare soluzioni adeguate, durante il Covid-19, ma anche in generale, utili a rendere la vita dei non più giovani il più sicura e valida possibile. Un obiettivo che va però condiviso da tutta la società. La terza età è destinata a crescere grazie al progresso sociale, scientifico e culturale, una fascia di età che sta diventando maggioritaria in Italia, Europa e nel mondo. E una buona parte degli over 65 sono ancora giovanili, sono abbastanza in forma e riescono a produrre e ad essere impegnati al sostegno della famiglia e in attività di volontariato. Non solo, in molti casi i cosiddetti “nostri vecchi” hanno valori e capacità ancora molto importanti ed utili per il nostro paese.

Questi personaggi sono testimoni del tempo ed anche coloro che hanno avuto una vita difficile, disperata, misera, per condizione sociale inadeguata. E l’esistenza di categorie più deboli rivela una forma grave di ingiustizia nel nostro paese: nessuno dovrebbe ritrovarsi ai margini della società.L’anziano è un patrimonio da rivalutare e su ciò deve agire la società unitariamente. La terza età deve diventare un punto di riferimento per le future generazioni. I ragazzi, gli adolescenti ma anche quelli un po’ più grandi, hanno bisogno di esempi positivi di persone che hanno dimostrato nella loro vita impegni di qualità in ogni ambito: nel lavoro, nella famiglia, ma anche nell’arte, nel tempo libero realizzando impegni nel mondo della solidarietà. Chi ha vissuto 60-70-80 anni e più, ha chiaramente un bagaglio importante da spendere, da tramettere a tutti i livelli, da quello nazionale a quello regionale e comunale. Si devono sfruttare i loro saperi e dovrebbe esistere un impegno specifico teso a valorizzare quanto di insegnamento, di esperienza e di esempio possono dare le persone di una certa età. E ci sono anche i non più giovani che non ce la fanno e in tal caso vanno decisamente aiutati da tutti. Un esempio in tal senso lo danno certe associazioni, enti pubblici e ultimamente pure il Forum giovanile dell’Arcipelago Toscano.

A Portoferraio esiste anche una iniziativa, nata proprio nella scuola, che si chiama Premio città di Portoferraio che insegue proprio i valori prima detti e vuole mettere a confronto la terza età con gli studenti per uno scambio di esperienze proficuo. Ma in questi tempi di Coronavirus sono stati notate o esistite anche situazioni negative. Indagini statistiche dicono  che quasi il 50% degli under 21, ma pure diversi adulti, non percepiscono adeguatamente il pericolo della pandemia, del contagio, in questa situazione creata in qualche modo dall’uomo stesso che non riesce a rispettare al 100 per cento l’ambente, le leggi della natura e si producono i virus. La distrazione di tante persone può portare al non rispettare le distanze, a non indossare le mascherine e a realizzare, anche se vietati, gli assembramenti. Peggio ancora, in certe case di riposo si sono avute numerose morti, evitabili, degli anziani. Diciamo no a tutto questo e creiamo un piano di tutela e valorizzazione della terza età.