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25 Novembre 2024

Il teatro Goldoni (foto d'archivio)

Applausi e commozione per 1921, lo spettacolo sulla scissione del secolo


(Simona Morgantini) Livorno, 22 dicembre 2021 – Esattamente un secolo fa, dal 15 al 21 gennaio 1921 si svolse, nel Teatro Goldoni di Livorno, il XVII Congresso Socialista in cui esplose la storica scissione interna che portò alla fondazione del Partito Comunista Italiano, che sarà il più importante europeo, presso il Teatro San Marco di Livorno.

Lo spettacolo 1921, nato da un’idea felicissima di Elina Pellegrini che ha curato anche gli aspetti organizzativi e artistici e interpretato e diretto da Alessandro Benvenuti con la collaborazione artistica di Emanuele Gamba, è andato in scena proprio nello stesso Teatro Goldoni di Livorno che ospitò il Congresso. Lo spettacolo inizia con la proiezione su schermo gigante dei filmati originali del Congresso (offerti dalla Cineteca di Bologna) e per lo spettatore è un’emozione molto forte, trovarsi nello stesso luogo in cui avvennero i fatti, in una sorta di gioco di specchi e di rimandi fra passato e presente. In apertura di scena successivamente troviamo al centro l’orchestra e il coro di voci che si intersecano in una sorta di opera lirica con la voce solista di Alessandro Benvenuti, che campeggia in alto, al quale fanno da contrappunto, come nel’antico coro greco, le voci degli tre attori recitanti (Riccardo De Francesca, Luca Salemmi ed Emanuele Barresi). Fondamentale in un’opera siffatta di dialettica fra testo e musica, (melologo significa appunto mèlos e lògos, musica e parola) è l’apporto delle musiche (bellissime) create da Marco Lenzi che fanno da collante demiurgico di tutte le energie in gioco.

Sul piano stilistico l’operazione risulta molto convincente e criticamente “storicizzata”: ci si rifà a Brecht e Piscator, i due grandi rivoluzionari del teatro politico di quell’epoca. Troviamo elementi tipici della Rivista di Piscator come i filmati e l’incursione degli attori fuori palco, insieme ad elementi stranianti brechtiani come appunto il coro e il melologo.

Sul piano drammaturgico è lodevole lo sforzo dell’autore Gabriele Benucci nell’aver sintetizzato i contenuti del resoconto stenografico del Congresso, rieditato nel volume di Pierluigi Regoli Il resoconto di una scissione. Benucci aveva dinanzi a sé una mole immensa di materiale e ha selezionato i sei discorsi principali dei sei delegati che rappresentano le tre diverse posizioni, le tre diverse anime che vennero fuori al Congresso: i Riformisti che erano considerati la”destra” del Partito Socialista, critici nei confronti dell’URSS che facevano riferimento a Turati e fra cui troviamo Giuseppe Emanuele Modigliani, il fratello del famosissimo artista, al centro stavano gli Unitari che volevano tenere appunto unito il Partito e non cacciare i socialisti più moderati e infine i PURI (dell’area torinese di Gramsci e Terracini) che tacciarono, durante il congresso, di ipocrisia e opportunismo i più moderati e decisero di staccarsi e fondare il Partito Comunista Italiano. Questa è ovviamente una sintesi grossolana perché le cose furono assai più complesse ma lo spettacolo in questione riesce comunque a spiegarci di base i fatti, utilizzando elementi di natura prettamente spettacolare: come quando le voci recitanti dei Puri urlano ossessivamente all’unisono ai moderati: “Opportunisti! Vi siete venduti alla stampa borghese!”.

Alessandro Benvenuti nella sua lunga carriera teatrale ha lavorato moltissimo sui monologhi e infatti la sua esperienza ci offre una prova altissima di recitazione: bravissimo. Gli fanno da ottimo contraltare le voci recitanti degli altri tre attori in scena (De Francesca, Salemmi e Barresi) nonché le musiche di Marco Lenzi. Nelle musiche di Lenzi troviamo le suggestioni più eclettiche e variegate: l’espressionismo del primo Novecento si mescola con il contemporaneo minimalismo e ambient music e non mancano riferimenti ad autori del 900 come Rota e Morricone. Suggestioni che risultano perfettamente contestualizzate nell’opera che termina con un coro di voci bellissimo e commovente che forse più di mille parole ci restituisce tutta la passione e il sentimento di riscatto contro lo sfruttamento di quel tempo.

1921
MILLENOVECENTOVENTUNO
Melologo per attore, voci e strumenti
Da un’idea e a cura di Elina Pellegrini
Interpretazione e regia Alessandro Benvenuti
Drammaturgia Gabriele Benucci
Musiche originali Marco Lenzi
Coro recitante Emanuele Barresi, Riccardo De Francesca, Luca Salemmi
Ensemble strumentale dell’ISSM Pietro Mascagni
Rock band Gabrio Baldacci chitarra, Daniele Catalucci basso, Claudio Laucci piano,
Daniele Paoletti, batteria
diretti dal M° Francesco Gesualdi
Coro Rodolfo del Corona diretto dal M° Luca Stornello
Foto di scena Michele Faliani
Riprese video EMA Vinci
Si ringraziano
Emanuele Gamba per la collaborazione artistica
Daniele Caluri per l’immagine grafica
Cooperativa Itinera per la concessione delle caricature
Luca Brunelli Felicetti per la strumentazione musicale
Erwitt | Radio Vintage Bluetooth per le radio d’epoca
Fondazione DS e Museo della Città per la gentile concessione della Bandiera originale del PCD’I
Istoreco – Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della provincia di Livorno.
Fondazione Cineteca di Bologna per i filmati originali del XVII Convegno
Riferimenti bibliografici fondamentali:
resoconto stenografico del XVII Congresso Socialista, per gentile concessione de L’Avanti!
rieditato nel volume di Pierluigi Regoli “1921. Resoconto di una scissione”
Produzione Associazione culturale Achab 2021
In collaborazione e con il sostegno di
Comune di Livorno – Assessorato alla Cultura, Fondazione Teatro Goldoni e
ISSM Pietro Mascagni di Livorno
e il sostegno di
Fondazione Livorno, Fondazione NOI – Legacoop Toscana, Unicoop Tirreno – Sezione Soci di Livorno, ANPPIA Livorno.

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