Al via il piano per creare nuove industrie nel livornese
21 Novembre 2016
(Massimo Masiero) Firenze – novembre. Il presidente della Regione, Renzo Rossi, Dioatellevi ha illustrato oggi il piano di reindustiralizzazione di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo, zone di crisi complessa nel corso di un incontro con la stampa. In una nota la Regione ha reso noto i dettagli dell’iniziativa, che ha raccolto 71 manifestazione d’interesse da parte di aziende disponibili a investire sul territorio, che daranno occupazione a oltre 1.200 dipendenti, ha confermato Corrado Diotallevi per Invitalia, la società che per il ministero dell’economia e del lavoro ha il compito di raccogliere e verificare le adesioni delle industrie. Ci sarà un mese di tempo, a partire dal 6 febbraio e fino al 7 marzo del 2017, per la presentazione delle proposte imprenditoriali destinate a rilanciare l’area livornese. Sono questi i termini dell’avviso pubblicato dal Ministero dell sviluppo economico nei giorni scorsi e gestito da Invitalia. E’ per diffondere al massimo le informazioni necessarie agli investitori interessati, che parte oggi una campagna di animazione destinata a coinvolgere il territorio dei tre comuni dell’area di crisi industriale complessa di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo.
Iniziano da oggi gli incontri tecnici fra Invitalia, soggetto gestore del bando, Regione (con i settori sostegno alle imprese e attrazione investimenti) Comuni e istituti bancari per sensibilizzare le realtà imprenditoriali sulle opportunità offerte dall’avviso che prevede agevolazioni per complessivi 10 milioni di risorse.
L’avviso prevede contributi per attività imprenditoriali che si insedino nell’area e sarà aperto sia alle imprese manifatturiere che a quelle turistiche. Le iniziative imprenditoriali dovranno prevedere programmi di investimento produttivo o di tutela ambientale per almeno 1 milione e 500 mila euro e comportare un incremento degli addetti. Il finanziamento agevolato sarà concesso sia in forma di prestito che di contributo in conto impianti. Prevista inoltre la “premialità”in caso di assunzione di lavoratori licenziati o in Cig e mobilità.
Incontri nei Comuni
Tre incontri, uno per ciascun Comune, sono già stati in calendario. Il primo si svolgerà il 14 dicembre presso la Camera di Commercio di Livorno, il secondo il 12 gennaio al Castello Pasquini di Castiglioncello, il terzo il 10 febbraio presso l’Interporto di Guasticce.
La mattina si svolgerà l’evento pubblico (alla presenza prevalentamente di imprese e associazioni di categoria) e nel pomeriggio i tecnici di Regione e Invitalia saranno a disposizioone per incontri one-to-one per le imprese che ne faranno richiesta. Invitalia raccoglierà dalle imprese la prenotazione degli incontri individuali. Inoltre il 20 febbraio a Roma si svolgerà un webinar, incontro interattivo attraverso la rete, rivolto alle imprese.
Già 71 proposte per possibili progetti nell’area
Nella call lanciata qualche mese fa in vista del bando del ministero, sono arrivate 71 proposte progettuali presentate da piccole, medie e grandi imprese, di cui 64 di investimenti produttivi e 7 programmi di ricerca e sviluppo, per un valore complessivo di circa 200 milioni e una potenzialità stimata di circa 1280 addetti. La prima fase si è chiusa quindi con un successo e la seconda fase si apre sotto i migliori auspici. A questo punto, con il via libera alle domande, si dovrà passare dalle manifestazioni di interesse ai progetti veri e propri.
La pubblicazione dell’avviso del Mise (Invitalia è il soggetto attuatore), arriva in concomitanza con il primo positivo risultato del bando regionale per i protocolli di insediamento, che prevede risorse per altrettanti 10 milioni di euro e si rivolge a grandi, medie e piccole imprese con interventi differenziati per dimensioni e tipologia (si va dai 10 milioni ai 250 mila euro di investimenti previsti).
Successo del bando regionale sui protocolli di insediamento
Da una prima verifica sui progetti presentati alla scadenza del 31 ottobre, per quanto riguarda l’area di Livorno, sono arrivate proposte progettuali per per un investimento complessivo, stimato, pari a circa 39 milioni di euro di investimenti, con contributi totali richiesti per oltre 14 milioni di euro. Il volume di richieste ha quindi già superato lo stanziamento previsto di 10 milioni. Si tratta, in particolare, di 17 proposte progettuali, che coinvolgono 21 imprese di cui 2 grandi, 2 medie, 7 piccole e 10 micro. Si tratta di iniziative di ricerca e sviluppo, ampliamento o creazione di nuove unità produttive, creazione e ammodernamento di infrastrutture di ricerca. Le proposte sono così distribuite: 9 a Livorno, 3 a Collesalvetti, 5 Rosignano Marittimo.
L’accordo di programma
A monte di tutto questo, c’è l’accordo di programma firmato il 20 ottobre scorso, per quasi 600 milioni di euro, destinati al rilancio dell’area livornese, firmato dalla Regione e tre Ministeri, da Presidenza del consiglio, Rete ferroviaria italiana, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti, Autorità portuale, Provincia e Comune di Livorno, Comuni di Rosignano Marittimo e Collesalvetti.
Le risorse serviranno alla realizzazione, già avviata, di importanti opere infrastrutturali come la darsena Europa e lo scavalco ferroviario (per collegare Porto ad Interporto), nonché alla creazione di un polo tecnologico e di un incubatore di imprese, al finanziamento dei protocolli di insediamento già citati e di percorsi di formazione e riqualificazione dei lavoratori.
La Regione ha già stanziato oltre 276 milioni di euro di interventi, cui si aggiungono le risorse per i lavori di pubblica utilità, per gli incentivi alle assunzioni, per le premialità (a favore delle aree di crisi) inserite nei bandi generali, nonché per finanziare il collegamento fra porto e rete ferroviaria nazionale. Quest’ultimo intervento, in dirittura d’arrivo e che sarà inaugurato a metà dicembre, vede un investimento complessivo di 40 milioni, di cui 28 milioni di contributi regionali ed europei.
Ammortizzatori sociali
Sulla base dell’accordo siglato nei giorni scorsi con le parti sociali, nelle quattro aree di crisi regionale potranno essere concessi tre mesi di mobilità aggiuntiva a chi, dopo essere stato licenziato, ha terminato le misure di protezione sociale e di sostegno al reddito negli ultimi 12 mesi (entro il 31dicembre 2016) e anche per chi esaurirà l’indennità di mobilità ordinaria entro aprile 2017.
Visto l’intervento nazionale che offre la possibilità, nelle aree di crisi complessa, di poter avere un anno di cassa integrazione in più, è stata introdotta nelle aree di crisi regionale la possibilità, per le aziende escluse dalla norma nazionale, di tre mesi supplementari di cassa in deroga. Tutto ciò a condizione che i trattamenti inizino prima del 31 dicembre (dal 1 gennaio 2017 la Cig in deroga non sarà più attiva).
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