Cent’anni fa nasceva Badaloni, lo storico Bertini: “Ricordiamolo almeno sui social”
21 Dicembre 2024
(Marco Ceccarini) Livorno, 21 dicembre 2024 – Esattamente cento anni fa, il 21 dicembre 1924, nasceva a Livorno il filosofo e storico della filosofia Nicola Badaloni, detto Marco dagli amici e dai compagni di lotta politica, che per una parte della sua vita si dedicò anche alla politica attiva ricoprendo, tra l’altro, la carica di sindaco di Livorno, eletto nelle fila del Pci.
Di spiccate convinzioni marxiste, Badaloni è stato uno studioso di Giordano Bruno, Tommaso Campanella, Friedrich Hegel, Giambattista Vico, Karl Marx, Antonio Gramsci. Dopo gli studi superiori al liceo classico Niccolini Guerrazzi, dove conobbe Marcella Razzauti che sposò nel 1945 e da cui ebbe nel 1950 la figlia Claudia, ebbe la cattedra di filosofia del liceo classico Costa di La Spezia. In seguito si dedicò alla ricerca e alla docenza presso l’università di Pisa, dove è stato preside della facoltà di Lettere e filosofia e dove a partire dal 1966, dopo l’esperienza di sindaco, ha tenuto per molti anni la cattedra di Storia della filosofia. A tali attività Badaloni ha affiancato un’imponente attività politica ricoprendo dal 1954 al 1966 la carica di sindaco di Livorno e poi di presidente dell’Istituto Gramsci e di membro del comitato centrale del Pci. I suoi contributi storiografici, salutati fin dall’apprezzamento di Benedetto Croce, hanno contribuito a rinnovare la storiografia stessa ed a valorizzare alcune figure di filosofi e studiosi meno conosciuti.
Badaloni, nel corso della sua produzione scientifica, ha ricercato un legame, nella storia, tra pensiero ed azione sociale, sviluppando uno storicismo di impronta marxista in grado di coniugare autori lontani nel tempo come Bruno e Vico e più recenti come Antonio Labriola, comunque accomunati dalla tensione al rinnovamento e alla trasformazione progressiva degli assetti sociali. Secondo Badaloni, inoltre, vi è una alterità profonda, ma non una rottura senza legame, tra Hegel e Marx e similmente tra Croce e Gramsci.
Il filosofo Remo Bodei, emerito dell’università di Pisa, nella presentazione dell’ultima pubblicazione di Badaloni nel 2005, anno in cui il 20 gennaio il filosofo livornese morì, ebbe a sostenere che il marxismo conserva, per Badaloni, la sua capacità di comprensione del mondo e di motore del cambiamento, elementi ancora validi dopo le esperienze del cosiddetto “socialismo reale”.
L’assenza di una adeguata celebrazione della ricorrenza della nascita, che avrebbe potuto consentire di approfondire il lascito intellettuale e scientifico dello stesso Badaloni, non è passato inosservato negli ambienti accademici della Toscana. Lo storico livornese Fabio Bertini, per anni docente di Storia contemporanea all’università di Firenze, in un post su Facebook ha scritto: “Ricorre oggi 21 dicembre 2024 il centenario della nascita di Nicola Badaloni, storico della filosofia, storico del movimento democratico e sindaco di Livorno in un periodo difficile che seppe affrontare con grande dedizione e coerenza. Normalmente le città sono orgogliose dei loro figli e in queste occasioni li celebrano con enfasi. Certamente per le qualità dello studioso approfondirne il lascito intellettuale sarebbe stata un’ottima occasione. Non rimane che affidarsi ai social e almeno ricordarlo”.
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