A Villa Trossi il pianoforte di Michelle Candotti
31 Luglio 2017
(Angela Simini) Livorno. Con un intero programma di Liszt ( unica variante un brano di Debussy e, come bis, una pagina di Scriabin) eseguito tutto a memoria, con una sicurezza disarmante, la performance della giovane concertista livornese Michelle Candotti (nella foto a sinistra con la nostra Angela Simini) è stato uno dei momenti di punta della qualificata kermesse “Estate a Villa Trossi”, progettata da Fulvio Venturi con grande alternanza di spettacoli. Questa volta la serata dedicata al pianoforte e alla musica classica ci ha offerto un’esecuzione di gran classe, con una pianista che per l’età, appena venti anni, e per la scelta di un programma che metterebbe sugli attenti un concertista di lungo corso.
Michelle Candotti a soli 14 anni si è diplomata col massimo dei voti sotto la guida della prof.ssa Laura Palmieri, quindi non si contano i premi e i riconoscimenti ufficiali che le sono stati conferiti. Ma, tanto per citarne alcuni, ha vinto il premio “Best Chopin and Scriabin” nell’ambito del Premio Internazionale Ibla Foundation a Ragusa, quindi la sezione pianoforte al Concorso Alessandro Pavia a Piacenza e, a soli 17 anni, è arrivata nella finale solistica del 59° Concorso Pianistico Internazionale “Ferruccio Busoni”. Si è esibita con prestigiose orchestre e in sale concertistiche nazionali ed internazionali. Attualmente studia con il M° Enrico Pace presso l’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola e con il Prof. Carlo Palese, bravissimo pianista e concertista livornese, che l ‘ ha già fatta ascoltare al nostro pubblico nella rassegna “Classica con Gusto” alla Goldonetta.
La serata a Villa Trossi ha entusiasmato il pubblico presente, che l’ha richiamata varie volte per applaudirla, conquistato dalla bravura della pianista, straordinaria in una ragazza così giovane, che unisce una eleganza innata ad un aspetto quasi “fanciullesco”. Ed invece è una persona matura e profonda, come risulta dalla consapevolezza stessa che sprigiona dall’interpretazione di Liszt e dalla motivazione che rilasciato della sua scelta:“ Liszt è un grande compositore al quale purtroppo vengono rivolte molte critiche. Invece ha apportato al pianoforte moltissime innovazioni armoniche timbriche ed ha una grande profondità!”.
“E’ vero, gli hanno attribuito solo virtuosismo e superficialità – abbiamo osservato-, ma lei stasera ha fatto gustare in pieno questo compositore e per di più ha suonato tutto il programma a memoria !”
“Ed è stato proprio Liszt a dare per primo l’esempio dell’esecuzione a memoria”.
E, per dare un saggio della portata dell’esecuzione della giovane Michelle, ecco il programma: due trascrizioni operate da Liszt su musica di Verdi, “Rondeau fantanstique sur un thème espagnol”, “L’Isle joyeuse” di Debussy, ancora di Liszt “Année de Pélerinage II, Sonetto del Petrarca n.3 op.123” e “Année de pélerinage II, n. 7, Après une lecture du Dante, S161.
Dalle trascrizioni operistiche agli anni del misticismo romano, Michelle Candotti si può dire che ha toccato i momenti salienti della produzione di Liszt, dandone una lettura impeccabile, pulita ( e questa è dote rara, che difetta talvolta anche ai migliori concertisti ) ed una interpretazione elegante, piena di sentimento, mai monocorde. Prodigiosa la tecnica con la quale ha sostenuto tutte quelle innovazioni tecniche dalle quali è scaturito il pianismo moderno: ottave in successione rapidissima, grandi estensioni, accordi ripetuti, glissandi eccc. La Candotti ha sprigionato anche grande energia ed un virtuosismo incredibile, che hanno riscosso commenti positivi da parte del pubblico accorso a sentire questa perla rara. asimini@alice.it
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