Accoglienza diffusa, il modello nazionale nato in Toscana
21 Aprile 2017
Livorno, 21 aprile – “La Toscana sostiene la centralità e il mantenimento del modello dell’accoglienza diffusa, che è un modello regionale diventato di riferimento nazionale e che ha dato buoni risultati. Sul territorio toscano ci sono 12 mila persone ospitate in circa 800 strutture con una media di circa 15 profughi per struttura”.
Lo ha affermato, intervenendo a Livorno al convegno “Richiedenti asilo, quale modello di accoglienza sul territorio?”, l’assessore regionale alla Presidenza con delega all’Immigrazione, Vittorio Bugli, che vi ha partecipato assieme al sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, oltre al presidente dell’Arci livornese, Marco Solimano, al delegato di Emergency, Riccardo Tagliati, e al presidente dell’associazione Don Nesi Corea, Renzo Bacci, che ha organizzato il dibattito moderato dal giornalista Alessandro Guarducci.
“L’anima di Livorno è inclusiva e non si può non pensare a un sistema che tenga conto delle specificità e delle potenzialità di un territorio”, ha affermato il sindaco Nogarin. Che sul punto ha trovato la condivisione anche di Solimano, Tagliati e Bacci.
Nella sala Ognissanti del centro civico di Corea, alla presenza di molti addetti ai lavori, il sistema dell’accoglienza diffusa è stato indicato come quello da perseguire. Esso prevede l’attribuzione in via proporzionale dei migranti sul territorio rispetto alla popolazione in modo da evitare i rischi generati da situazioni limite di grandi strutture di accoglienza situate in piccoli e piccolissimi centri.
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