Accordo amaro alla Gmi Promolog dopo nove ore di trattativa
28 Aprile 2017
Livorno, 28 aprile – Accordo raggiunto per i lavoratori di Grandi Molini Italiani e Promolog, nella sede dell’ufficio del lavoro della Regione Toscana a Palazzo Gherardesca. Gli esuberi saranno 17 (dai 30 iniziali) con una buona uscita di 24 mila euro lordi (rispetto ai 15mila precedenti proposti dall’azienda). E dovranno accettare la risoluzione del rapporto di lavoro. All’incontro era presente Gianfranco Simoncini, consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, e la dottoressa Mariagrazia Dinelli per la Regione Toscana, l’assessore comunale al lavoro Francesca Martini, con i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil. La trattativa è durata nove ore. La proprietà non ha voluto applicare la cassa integrazione per cui è stata accettata la cifra proposta per i dipendenti in esubero. I sindacati sottolineano che si è cercato di ridurre il disagio dei lavoratori. In sostanza, oltre alla riduzione degli esuberi e all’aumento della buonuscita, si applicano i contratti di solidarietà per gli altri lavoratori. L’assessore comunale Francesca Martini ha sottolineato la grande responsabilità dei lavoratori, ma non ha nascosto la delusione.
L’accordo è sfociato in due distinti verbali di conciliazione (rispettivamente per la Grandi Molini spa e la Promolog srl) che prevedono anche i contratti di solidarietà per 13 lavoratori.
Fra gli impegni dell’azienda anche quello di riassumere entro due anni i lavoratori licenziati nel caso se ne verificasse la necessità, rende noto la Regione. Simoncini ha anche informato della riposta positiva dell’azienda al presidente della Regione Enrico Rossi rispetto alla sollecitazione fatta nei giorni scorsi nella riunione al Ministero, di un confronto sul futuro dello stabilimento di Livorno.
“L’accordo raggiunto oggi è un passaggio importante – commenta il presidente della Regione Enrico Rossi – anche se è stato raggiunto grazie al consapevole sacrificio dei lavoratori, che hanno approvato l’intesa in assemblea. Ora sta anche alla Regione e alle istituzioni vigilare perchè venga rispettato e possa servire a creare condizioni per dare una nuova prospettiva produttiva all’azienda e certezze per il futuro ai lavoratori”.
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