Agricoltura, un’eccellenza il distretto del cibo Toscana Sud
5 Febbraio 2018
Livorno, 5 febbraio. Il Ministero delle politiche agricole ha presentato il 22 gennaio a Bergamo i “distretti del cibo” un nuovo strumento previsto dalla legge di bilancio per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio a livello nazionale di filiere e territori.
Proprio nell’occasione del lancio dei distretti del cibo, il Ministero ha indicato come esempio d’eccellenza a livello italiano il distretto rurale e agroalimentare della Maremma e, oggi, della Toscana sud.(Nella foto, la Maremma di Alfio Tondelli)
I distretti del cibo rappresentano la prosecuzione e lo sviluppo dei distretti rurali e puntano a coinvolgere altri settori oltre a quello agricolo e industriale, per esempio il commercio ed il turismo. È un nuovo modo per promuovere il territorio, che con il distretto del cibo viene coinvolto interamente e valorizzato.
Il presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, capofila e referente del progetto per il nuovo distretto, recentemente riconosciuto dalla Regione Toscana, è ospite oggi al programma Rai Community, proprio per spiegare le motivazioni che hanno portato il Ministero delle politiche Agricole ad individuare il distretto maremmano come “primo della classe” a livello italiano.
Community è il programma di Rai Italia dedicato agli italiani che vivono all’estero, trasmesso in tutto il mondo su Rai America, Rai Asia, Rai Australia e Rai Africa.
In studio si susseguono come ospiti rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, della cultura, delle istituzioni, delle tradizioni, dello spettacolo per raccontare il made in Italy nel mondo attraverso le sue eccellenze.
Il distretto rurale della Maremma è nato su impulso della Provincia di Grosseto nel 1996, proprio mentre a Cork si teneva la Conferenza europea sullo sviluppo rurale, con un’adesione di 28 Comuni e di tutte le aziende del territorio, il Distretto della Maremma si è posto prima di tutto l’obiettivo di rispondere al momento di crisi attraversato dal territorio, mettendo in campo un “metodo di attuazione” totalmente nuovo e ambizioso. Nei primi anni è stato infatti intrapreso un percorso di riposizionamento dell’agricoltura, mirato a coniugare qualità e sostenibilità. Andando oltre i confini settoriali, l’intero sistema economico locale è stato coinvolto in un nuovo sistema, per offrire un paniere integrato di prodotti e servizi legati all’identità maremmana. Fondamentale il ruolo della Provincia, che ha gestito la cabina di regia del Distretto, rendendo possibile il coordinamento degli strumenti di programmazione, dai fondi europei alla contrattazione programmata. Un modello che ha riscosso grande apprezzamento anche oltre i confini della provincia, diventando un esempio da imitare fino a ispirare la legge di orientamento che nel 2001 ha introdotto i Distretti rurali e i Distretti agroalimentari di qualità. In Maremma, il Distretto Rurale ha dato impulso e struttura a una crescita che ha generato ricchezza e sostenuto il territorio per due decenni. Alla fine del 2017, dal Distretto Rurale della Maremma è nato il Distretto Rurale della Toscana del Sud che abbraccia 65 Comuni delle province di Livorno, Siena, Arezzo e Grosseto, cioè un terzo della superficie della Toscana e quasi la metà della sua superficie agricola.
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