Al via la stagione estiva del Goldoni, la prima è con la Tosca narrata da Corrado Augias
11 Giugno 2021
(Donatella Nesti) Livorno, 11 giugno 2021 – Si apre al Teatro Goldoni di Livorno, con lo spettacolo “Corrado Augias narra Tosca”, la stagione teatrale estiva “Usciamo a riveder le stelle” della Fondazione Goldoni.
Il popolare giornalista e scrittore romano è ideatore ed interprete di una performance che ha messo in scena un racconto teatrale dedicato a Giacomo Puccini ed in particolare ad una delle sue opere più celebri ed amate: Tosca. E’ stata così in rappresentata, con la supervisione tecnica e mise en éspace di Angelo Generali per Corvino produzioni, una narrazione originale ed avvincente sul valore storico e musicale del capolavoro pucciniano: “Tosca contiene alcune delle più belle arie di Puccini – afferma Augias – ma insieme alle arie c’è il quadro della Roma 1800 sotto l’oppressivo regime pontificio. Il valore storico di Tosca va messo insieme a quello musicale”.
Le vicende della Roma papalina alle soglie del XIX secolo, alla vigilia della vittoriosa battaglia di Marengo condotta dal generale Napoleone Bonaparte contro gli austriaci, si intrecciano con l’iter creativo ed artistico che portò alla composizione della celeberrima opera pucciniana, giusto un secolo dopo. “Questa musica la può scrivere Dio, e poi io!”: ad esclamarlo battendo il pugno sul pianoforte, fu lo stesso Puccini, a dar credito ad un testimone dell’epoca, mentre provava al pianoforte con i cantanti la scena della tortura nel secondo atto dell’opera. Erano passati diversi anni da quando il compositore lucchese aveva accarezzato il progetto di trarre un’opera lirica dall’intenso dramma teatrale di Victorien Sardou, progetto che riuscì a concretizzarsi in anni di lavoro per andare finalmente in scena la sera del 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma, mentre l’Italia era attraversata da un clima di forti tensioni sociali: erano passati solo due anni dalle cannonate repressive dei moti milanesi e la situazione era tale che sette mesi dopo ci sarebbe stato il regicidio di Umberto I a Monza per mano dell’anarchico Gaetano Bresci.
Se è vero, come narrano le cronache del tempo, che alla prima di “Tosca” c’era un palpabile nervosismo in teatro, con addirittura il timore da parte della polizia di un attentato da parte degli anarchici (in sala c’erano la Regina Margherita ed il Presidente del consiglio generale Luigi Pelloux), la rappresentazione fu salutata da tanti applausi, bis e numerose chiamate di Puccini alla ribalta. Da allora la fortuna di Tosca fu inarrestabile: dopo essere approdata alla Scala e a Torino, approdò in molti teatri italiani per giungere a luglio dello stesso anno al Covent Garden di Londra.
La narrazione di Augias permette così di entrare ancora più in profondità nelle pieghe storiche e musicali di una delle opere che ad oltre 120 anni dal suo debutto mantiene intatto tutto il suo fascino e la sua forza. «Tosca è ricchissima di riferimenti storici, è l’unica opera nella quale tutti e tre i protagonisti muoiono. Il personaggio femminile è ambiguo, Puccini la disegna come una donna dal carattere complesso che ama le piccole cose», spiega.
Per contestualizzare la vicenda di Tosca e Cavaradossi, Augias si è servito di testi autorevoli come Belli e Leopardi, facendoci poi ascoltare brani famosi dell’opera pucciniana, con celebri interpreti come Raina Kabaivanska: Floria Tosca, Plácido Domingo: Mario Cavaradossi, Sherrill Milnes: barone Scarpia.
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