Nogarin e Amps, fare chiarezza per i cittadini
19 Gennaio 2017
(Pietro Caruso) Livorno, 19 gennaio – In questi giorni assistiamo quasi attoniti al battage pubblicitario sul buon governo del M5S a Livorno. Buon governo che avrebbe permesso la salvezza della partecipata dei rifiuti Aamps con l’accettazione da parte dei creditori del piano di concordato. Piano che, a detta dei pentastellati, non farà spendere soldi ai cittadini, non peserà sulle casse del comune, non creerà problemi ai creditori, sarà gestito dal tribunale che vigilera’ su eventuali malefatte provenienti dal passato. Poche cose semplici e chiare, che quasi nessuno ha potuto controbattere a causa della relativa conoscenza della situazione reale.
Ma se e’ vero che l’informazione deve arrivare ai cittadini, chiara e semplice, è ancora più vero che deve arrivare la realtà. Ed e’ su questo punto che si dovrebbero riversare le attenzioni di tutti anche perché populismo e demagogia non possono andare di pari passo con la buona amministrazione.
Partiamo dal fatto che il concordato in continuità rientra nelle opportunità previste dalla legge fallimentare di spettanza del Tribunale Civile. Quindi, se nel caso in questione si dovessero riscontrare problematiche attinenti la sfera penale, non sarà il Tribunale che sta “gestendo” in questo momento Aamps ad occuparsene, ma bensì altri uffici del Tribunale ubicati fra l’altro, nella città labronica, in altra sede.
La legge fallimentare, in relazione al concordato, prevede che venga stilato un piano che contempli, fra le altre cose, il pagamento dei debiti.
Per ciò che concerne il concordato di Aamps la proposta presentata ai creditori si aggira sull’80 per cento da dilazionare in cinque anni.
A questo punto la prime domande sorgono spontanee.
Se Aamps potrà pagare percentuali così alte perché si è intrapresa la strada del concordato che alla fine costerà per consulenze legali ed amministrative oltre 1 milione di euro? Non poteva bastare, come richiesto da tanti, una ristrutturazione del debito che è praticamente una copia di questo concordato con molte meno spese? Per quale motivo i creditori, a questo punto, non avrebbero dovuto accettare questo piano?
Si dice che i cittadini non tireranno fuori un centesimo dalle loro tasche. E come si puo’ affermare tutto cio’ quando si sono ribaltati sui cittadini livornesi (anche se previsto dalle norme vigenti) 12 milioni di euro di debiti della partecipata e quando si sono aumentate del 20 per cento le tariffe sulla TARI, pur sfruttando a pieno regime l’inceneritore, andando quindi contro tutte le promesse grilline?
E se i termini di pagamento e le percentuali previste non venissero rispettate, cosa accadrebbe ad Aamps, alle aziende creditrici ed ai lavoratori avendo intrapreso la strada del concordato?
Si può quindi parlare e pubblicizzare a livello nazionale la salvezza dell’azienda e delle tasche dei cittadini? Ai lettori la riflessione con un’unica certezza: lo sfruttamento a fini politici di false verità con lo scopo di salvare la nave cinquestelle, sempre più in avaria e con un equipaggio incapace di governarla ma molto bravo a raccontare alla capitaneria che sono i migliori.
Pietro Caruso, Capogruppo PD Comune Livorno
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