Lettere
Livorno, 1 novembre. Si intitola una via a Beppe Orlandi, è giusto, e si esita a dedicare una piazza a Azeglio Ciampi, grande livornese, qualcuno non è sindaco di tutti i livornesi. Firenze insorge e Nardella propone che Firenze dedichi una piazza all’insigne livornese, democratico, repubblicano, antifascista. Si torna indietro,al momento dell’unità si pensava agli
(Luciano Ferrari) Livorno, 25 ottobre. Si torna indietro, al momento dell’unità si pensava agli Stati Uniti o alla Svizzera. I referendum sfoceranno negli Stati uniti? Che solo il fisco non sia la chiave di volta! Anna Frank,simbolo tragico della tragedia del nazismo. Usare quella figura bella e tragica è un insulto al genere umano. Attenti
(Luciano Ferrari) Livorno, 23 ottobre. Finiti gli stati nazionali,l’Europa adotterà il sistema americano: una confederazione di piccoli stati,autonomi ma legati da un parlamento europeo? Francesco ha fatto il miracolo. Ha detto che anche Gesù disse che pagare le tasse era necessario. A pensarci bene salvare l’anima col pagare le tasse, almeno in Italia, è il
(Luciano Ferrari) 14 ottobre. Putin le spara grosse: non solo fa un monumento all’ideatore del celebre Kalasnikov,l’arma più usata al mondo, ma ricorda un celebre agente doppiogiochista al servizio del KGB che fece saltare la copertura a molti agenti britannici, tra cui lo stesso Le Carrè, che scriverà il celebre romanzo La Talpa,approdato anche al
(Mario Maestrini) Livorno, 12 ottobre 2017. Vorrei illustrare un mio punto di vista sul traffico di autotreni, tir e grandi mezzi tra Castel Boccale, Calafuria, Calignaia, Castel Sonnino, Quercianella fino alla variante Aurelia e viceversa. Tale traffico, molto pesante e pericoloso, viene sospeso nel mese di agosto e dirottato sull’autostrada alle spalle di Livorno perché
Livorno, 11 ottobre. Prevedibile,ma non evitabile la tecnologia nell’amministrazione pubblica. Prevedibile certa confusione, iniziale, ci si augura, ma poi sarà superata. Gli anziani ricorderanno una scenetta del dopoguerra,quando seduto di fronte a un banchino uno che sapeva scrivere, scriveva appunto le lettere dei soldati o cittadini che non sapevano scrivere. Oggi ci sono i figli
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