Concerto nel segno di Mozart all’istituto Del Corona
19 Aprile 2017
(Angela Simini) Livorno, 19 aprile. Ancora un bel concerto all’Istituto Musicale Rodolfo Del Corona (nella foto), che ha dato ulteriore prova di quanto questa istituzione musicale sia cresciuta negli anni e di quanto si sia inserita nel tessuto della città. La performance, andata in scena col titolo “Nel segno di Wolfang Amadeus Mozart”, ha visto la partecipazione di alcuni allievi della classe di canto del celebre mezzosoprano Laura Brioli, direttrice artistica dell’Istituto e titolare del corso, mentre al pianoforte conduceva l’incontro la pianista Scilla Lenzi, che, tra l’altro, ha suonato alcuni pezzi in duo col suo ex “allievo”, un allievo particolare, perché, per quanto giovanissimo, Francesco Saviozzi è ormai Maestro. Ed anche questo è un segno dei tempi, di una crescita, di un messaggio che si dà al pubblico e ai tanti giovani presenti in sala. Scilla Lenzi, nipote del musicista livornese Sirio Santucci, ha iniziato giovanissima lo studio della musica avendo di mira il perfezionamento: ha avuto maestri come Daniel Rivera, Muriel Chemin, Paul Badura Skoda e non solo, si è imposta al Festival Pucciniano di Torre Del Lago, ha accompagnato Andrea Bocelli, tiene concerti alla Rai.
Nell’illustrazione storica e artistica di Mozart, tessuta dalla Maestra Scilla Lenzi, si è opportunamente inserito il canto, secondo il filone delle “opere italiane” su testo di Lorenzo Da Ponte: “Le nozze di Figaro”, “ “Don Giovanni” e “Così fan tutte”, e c’è stato spazio anche per “Il Flauto Magico”. Un programma nutrito dunque, che però ha avuto il pregio della piacevolezza e della snellezza, grazie alla mano brillante di Scilla Lenzi e della preparazione dei cantanti. In effetti si può “far cultura” facendola gustare. Ognuna delle opere è stata introdotta dall’Ouverture, che ha immesso il pubblico nell’atmosfera del melodramma e che ha fatto gustare la bravura dei pianisti: alla tecnica molto sviluppata e allo stile interpretativo di Scilla Lenzi ha fatto eco il giovane Saviozzi che ha sostenuto il concerto con disinvoltura, meritandosi i complimenti della Maestra “Quando era mio alunno ed ancora alle prime armi, dimostrava tanta disposizione alla musica e un gran talento, per cui gli ripetevo spesso “Un giorno suonerai con me”, ed il giorno è venuto.
Vediamo ora i cantanti che hanno ricreato la scena e che si sono cimentati con arie molto impegnative del repertorio lirico: i soprani Barbara Marchetti e Simona Viganò hanno interpretato in duo “Che soave zeffiretto”, poi, singolarmente, “Porgi amor” e “Deh vieni non tardar”; il soprano Elisabetta Piccini si è calata nelle vesti di Cherubino (ruolo en travesti) del quale ha eseguito l’aria “Voi che sapete”. Lenny Lorenzani, soprano, è stata Donna Elvira in “Mi tradì quell’alma ingrata”. Quindi un fuori programma con Amy JP Kim, mezzo soprano in “Als Luise die Briefe”, invece con Lelly Lorenzani siamo tornati a Mozart “Come scoglio”, quindi il soprano Lilla Lipari ha interpretato l’aria di Pamina e l’aria della Regina della Notte. Come si vede, le cantanti hanno avuto un compito difficile, ma gli applausi ben meritati del pubblico le hanno gratificate. Si sono messe a prova allieve di diverse età, dalle più giovani alle “meno giovani”, incoraggiate da Laura Brioli, che, oltre alla libera professione, si documenta sulle nuove tecniche del canto, come ha dimostrato anche in altri concerti della sua classe di canto. Laura Brioli, che abbiamo apprezzato nelle nostre stagioni liriche e alla quale si sono aperte le porte del Metropolitan Opera House di New York, per fare un esempio, ha uno spiccato talento di insegnante e tiene una buona scuola, che collabora col Coro dello stesso Istituto Musicale, guidato dal M° Luca Stornello, per cui allievo ha la possibilità di ricevere una formazione completa.
Il presidente dell’Istituto, avvocato Sandro Andreini, che insieme alla pianista Itala Balestri ne è stato il fondatore, ha apprezzato il grande lavoro svolto dagli insegnanti ed ha ricordato gli ideali formativi della Scuola, mutuati da quel grande educatore che fu Giuseppe Mazzini. asimini@alice.it
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