G 7 cultura, l’impegno della dichiarazione di Firenze
31 Marzo 2017
(Massimo Masiero) Firenze – 31 marzo. La “dichiarazione di Firenze”, il documento sottoscritto dagli stati partecipanti al G 7 della cultura, è un appello agli Stati per un forte contrasto al saccheggio e al traffico di beni culturali, esprime una forte preoccupazione per la distruzione di siti di grandissima importanza storico culturale, è un impegno comune per la tutela del patrimonio nel mondo. Nella dichiarazione i ministri hanno ribadito la loro convinzione che il patrimonio culturale “contribuisce a preservare l’identità e la memoria dei popoli e favorisce il dialogo e lo scambio interculturale tra tutte le Nazioni, alimentando la tolleranza, la mutua comprensione, il riconoscimento e il rispetto delle diversità”. Una particolare e preoccupata attenzione,è stata espressa, al saccheggio e al traffico dei beni culturali su cui i ministri si sono rivolti con un appello a tutti gli Stati “affinché adottino misure robuste ed efficaci” per contrastarlo. Questo primo storico incontro ha posto in evidenza anche le grandi sfide che la comunità internazionale dovrà affrontare nei prossimi anni per la tutela dei grandi beni artistici, storici e monumentali insieme alla lotta al finanziamento del terrorismo e alle emergenze provocate dalle calamità naturali.
L’incontro – ha sottolineato il ministro italiano dei Beni culturali, Dario Franceschini, segna una svolta nella scelta della comunità internazionale di occuparsi anche di cultura e di patrimonio. Per l’Italia cominciare la presidenza del G7 a Firenze sui temi della cultura non ha bisogno di troppi commenti. E Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio, che ha incontrato i ministri a Palazzo Vecchio, ha aggiunto: “E’ la scommessa su uno dei valori che il nostro Paese rivendica e sul dovere che abbiamo come comunità internazionale di preservare e difendere questo valore”.
“Il documento finale – ha aggiunto il premier – impegna su una serie di temi, il primo dei quali è il patrimonio culturale nel mondo minacciato dal terrorismo e dalle grandi calamità naturali. Pertanto c’è il sostegno all’iniziativa dei caschi blu, delle task force nazionali e anche sull’utilizzo della cultura come strumento di dialogo fra i popoli”. Ma è necessario “che i paesi partecipino tutti insieme alle azioni di protezione, sotto la guida dell’Unesco”.Ha evidenziato Audrey Azoulay, ministro della cultura francese.
“Non dobbiamo cedere all’opera di distruzione, che vuole cancellare la nostra memoria – ha aggiunto – per questo gli strumenti di lotta contro i traffici illeciti di beni culturali verranno rafforzati”. All’appello all’unità si è associata Karen Bradley, segretario di Stato per la cultura della Gran Bretagna che ha voluto dire “grazie a tutti gli amici del G7 per loro solidarietà sull’attacco terroristico a Westminster: questi attentati sono un campanello d’allarme, che ci ricorda con cosa stiamo lottando e dobbiamo continuare a lottare. Anche per questo è importante restare uniti e non inerti”. Il Commissario europeo al settore, Tibor Navracsics, ha annunciato che l’Unione Europea “è impegnata per fermare saccheggio e furti di beni culturali nei teatri di guerra e il loro commercio. Per questo stiamo preparando una legislazione per impedire l’afflusso di beni acquisiti illecitamente”.
“Il traffico illecito di oggetti d’arte ha aiutato l’Isis – ha detto il sottosegretario agli affari pubblici degli Usa, Bruce Wharton – a finanziare le sue operazioni e la diffusione di droghe: in collaborazione con i partner del G7 e la comunità internazionale gli Usa auspicano che contro tutto questo possa essere fatto di più”.Il concerto diretto da Riccardo Muti, nel Salone de’ Cinquecento, ha concluso la giornata. masierolivorno@gmail.com
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