Gran finale con Cristicchi e la Scommegna per Scenari di Quartiere
19 Giugno 2021
(Donatella Nesti) Livorno, 19 giugno 2021 – Gran finale con le due ultime serate della rassegna ‘Scenari di quartiere’ il festival del Teatro di narrazione organizzato dalla Fondazione Teatro Goldoni e dal Comune di Livorno con la direzione artistica di Marco Leone e Fabrizio Brandi ed il contributo dell’Associazione Quartieri Uniti. Un festival di qualità che ha anche il merito di far conoscere luoghi della città spesso poco conosciuti come nel caso delle parco delle Mura Lorenesi. Proprio in questo parco si è tenuto il penultimo spettacolo “La Molli – Divertimento alle spalle di Joyce” con Arianna Scommegna (figlia di Nicola Di Bari) attrice lombarda che da un quindicennio – cioè da quando comparve sulla scena e fu tra le fondatrici della compagnia ATIR – ha saputo imporsi non solo grazie al suo forte temperamento, ma anche e soprattutto perché capace, grazie a un impressionante ventaglio di registri espressivi, di recare a ogni suo personaggio qualcosa di personale. Cavallo di battaglia della grande Piera degli Esposti, Gabriele Vacis regista ed Arianna Scommegna hanno rielaborato ‘in milanese’ il celebre monologo di Molly Bloom che conclude l’Ulisse di Joyce. Il personaggio di Molli viene calato in una quotidianità dalle sonorità milanesi, traslando il testo in una trama di riferimenti culturali, storie e canzoni che hanno il sapore del nostro tempo. Arianna Scommegna è sola sul palcoscenico, seduta al centro della scena; il suo monologo intenso, irrefrenabile, senza punteggiatura, senza fiato, è stretto tra una sedia, un bicchiere poggiato a terra e una manciata di fazzoletti ad assorbire i liquidi tutti, sacri e profani, di una vita di solitudine e insoddisfazione, come una partitura incompiuta. Il fiume di parole è lo stesso flusso di coscienza del personaggio di Joyce che riempie una notte insonne di pensieri e bugie, mentre aspetta il ritorno a casa del marito, Leopold, come la Molli aspetta Poldi. L’ attrice, in bilico tra il romanzo e la vita, ripercorre la propria esistenza di poco amore, infinite attese, occasioni mancate, dal primo bacio a un rosario di amanti da sgranare per mettere a tacere il vuoto, dal dolore di un figlio perduto fino a un finale ‘sì’ pronunciato comunque in favore della vita, dell’amore da una donna mai piegata alla rassegnazione.
Protagonista dell’ultima serata una vecchia conoscenza di Scenari Simone Cristicchi andato in scena sabato 19, in Piazza XX settembre, nel quartiere di Ovosodo con “Lo chiederemo agli alberi.” Simone Cristicchi, con Riccardo Ciaramelli pianoforte e fisarmonica Riccardo Corso chitarre, Giuseppe Tortora violoncello, dopo 7 anni di successi teatrali, con oltre 500.000 spettatori, sold out ripetuti e un Festival di Sanremo 2019 che lo ha visto protagonista pluripremiato, è tornato a Livorno con uno spettacolo musicale capace di interrogare ed emozionare gli spettatori, in un alternanza di canzoni e monologhi. Da “Ti regalerò una rosa” ad “Abbi cura di me”, a “Magazzino18” fino all’ultimo lavoro “HappyNext – Alla ricerca della felicità”, Cristicchi è protagonista di questo inedito racconto in musica di un percorso umano e spirituale, tra poesia e riflessione civile. “Lo chiederemo agli alberi come restare immobili fra temporali e fulmini invincibili…” L’incipit di questa poetica canzone del cantautore Simone Cristicchi ha fatto da sottofondo, nella giornata mondiale della terra, ai pensieri ed alle riflessioni che dovrebbero spingerci a trasformare, in questo periodo particolare, quella sensazione di isolamento in una proficua contemplazione. Infatti, il contemplare non allude all’immobilismo, ad un passivo “non far niente” bensì al “costruire se stessi” partendo da quel silenzioso tempio interiore nel quale è possibile vedere, sentire ed influenzare il mondo dentro e fuori di sé. Capita ad ognuno di passare più volte al giorno davanti agli alberi senza prestare loro attenzione, come se fossero solo parte di uno scenario teatrale fatto di cartongesso. Se avessimo profonda coscienza che ogni albero è una creatura viva, forse potrebbe cambiare la prospettiva superficiale che, spesso, ci contraddistingue. Sembra banale ricordarlo ma un albero possiede delle radici, un tronco, dei rami, tutti elementi che esso conserva per sé, ma al contempo, per il beneficio di tutti, distribuisce i suoi frutti e spesso anche le sue foglie e i suoi fiori. Le radici di un albero si spingono in profondità nella terra e attraverso esse l’albero ha il diritto di attingere dal terreno gli elementi di cui ha bisogno per crescere e rinforzarsi: in questo obbedisce alle leggi della creazione e della vita. Cristicchi ha emozionato il pubblico con la canzone dedicata a Maria Sole scomparsa a nove anni, ha letto le pagine che descrivono la grave malattia della madre, ha ricordato Franco Battiato cantando ‘La cura’ ed ha chiesto al pubblico livornese di cantare ‘La prima cosa bella’. Uno spettacolo intenso che fa riflettere e pensare. Entrambe le serate hanno avuto grande successo di pubblico con numerosi applausi ai protagonisti.
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