Heller, Livorno calcio: “Scadenze pagate, arriva la ricapitalizzazione, il deferimento era nell’aria”
1 Dicembre 2020
(Anna Viola) Livorno, 1 dicembre 2020 – Ha scelto il portale Amaranta.it, leader dell’informazione sportiva a Livorno, Giorgio Heller, nuovo presidente del Livorno calcio, per chiarire alcune questioni a beneficio dei tifosi amaranto.
“Come annunciato, oggi ci siamo riuniti e come prima cosa è stata saldata la pendenza federale relativa ai calciatori Parisi e Raicevic, pari a 41 mila euro, che era in scadenza. Questa cifra è stata saldata direttamente dal sottoscritto con l’aiuto di un paio di sponsor”, ha affermato Heller ad Amaranta.it. “Faccio presente che io sono il presidente, non un socio, pertanto nell’assumermi questa responsabilità chiedo a tutti i soci un maggiore spirito collaborativo nell’interesse del Livorno e della piazza sportiva”.
Sull’aumento di capitale votato il 25 novembre, sempre secondo quanto riportato da Amaranta.it, Heller ha precisato: “Il gruppo Carrano sarà il primo a ricapitalizzare e lo farà nelle prossime ore con la cifra di sua spettanza. A ruota, secondo quanto mi risulta, dovrebbero intervenire economicamente, tramite le loro società, anche Spinelli ed Aimo”. E ancora: “Già con questa iniezione di denaro il Livorno avrà un budget sufficiente per far fronte alle spese di questo campionato. Mi auguro tuttavia che anche i soci Navarra e Ferretti vogliano partecipare alla ricapitalizzazione”. Per la ricapitalizzazione, in teoria, c’è tempo fino al 10 dicembre.
Per quanto riguarda le scadenze fiscali, inoltre, Heller ha aggiunto: “La Lega Pro, in ottemperanza alle normative emergenziali collegate al covid-19, ha posticipato alcune scadenze, quindi da questo punto di vista il problema non è prioritario”.
Nell’intervista concessa in esclusiva locale ad Amaranta.it, infine, Heller si è soffermato anche sui deferimenti notificati dalla Federcalcio al Livorno e all’ex presidente Navarra nella giornata di oggi, martedì 1 dicembre, perché gli emolumenti di giugno sono stati pagati il 2 ottobre anziché il 30 settembre, facendo intendere che erano nell’aria: “Purtroppo ce lo aspettavamo. Tra l’altro, in quel momento, non facevo neanche parte della società. E’ stato un errore, sicuramente fatto in buona fede da chi c’era ma fatto, ed i regolamenti federali sono ferrei. Cercheremo di far valere le nostre ragioni”.
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