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22 Novembre 2024

La manifestazione dei tifosi del Livorno davanti al Comune (foto Gargini)

I tifosi chiedono nuovi soci per il Livorno, Salvetti: “Non è più possibile proseguire con loro”


(Matteo Gargini) Livorno, 7 maggio 2021 – Quasi mille persone si sono riunite nella giornata di oggi, venerdì 7 maggio, fuori da Palazzo Civico, sede del Comune di Livorno, per protestare contro i soci del Livorno calcio, ritenuti i responsabili della drammatica situazione societaria e della retrocessione in Serie D della squadra amaranto, la prima sul campo nella più che centenaria storia del club.

La contestazione si è svolta a partire dalle ore 18 di questo pomeriggio, in concomitanza con l’avvio della videoconferenza alla quale il sindaco Luca Salvetti aveva invitato i soci proprietari del club, ossia Aldo Spinelli, Guido Presta, Umberto Casella, Silvio Aimo e Rosettano Navarra, con la forzata esclusione di Mauro Ferretti, dato che la società con cui partecipava alla proprietà del Livorno calcio è stata dichiarata fallita nei giorni scorsi. Alla videoconferenza sono stati invitati anche il presidente non socio Giorgio Heller e il sindaco revisore del club Antonio Mastrangelo.

Centinaia di sportivi si sono riuniti muniti di sciarpe e fumogeni ed hanno manifestato contro i dirigenti. Il principale destinatario della protesta è stato l’ex presidente amaranto Spinelli.

La manifestazione, cui si sono associati molti sportivi ed anche gli aderenti ad alcuni club di sportivi amaranto, era organizzata dalla curva Nord Bettnetti. Gli ultras hanno chiamato Livorno e Livorno ha risposto. Dalla protesta di oggi ne esce una città unita e compatta nel nome del senso di appartenenza cittadino.

 “E’ il peggiore risultato sportivo nella storia del Livorno calcio, peggio ancora di quando la squadra fu catapultata in Eccellenza, perché almeno in quel caso non era retrocessa sul campo ma estromessa dalla Serie C per motivi economico-finanziari. Questo ho detto ai soci che si sono presentati oggi in videoconferenza. L’ex presidente Spinelli, da me chiamato, si è presentato pochi minuti all’inizio della riunione in streaming, poi ha salutato e non ha partecipato. A chi era presente ho detto anche che per loro non è più possibile fare calcio a Livorno. Ho fatto poi notare, in merito ai debiti che il Livorno ha verso il Comune per lo stadio Picchi, che noi, come amministrazione, andremo ad escutere la fideiussione a garanzia dei cittadini. Noi dobbiamo agire nell’interesse pubblico”, ha detto a fine videoconferenza il sindaco Salvetti, che ha aggiunto: “Finora non ci era possibile sapere a quanto ammontava il debito. Ebbene, oggi sappiamo che il debito complessivo netto è di circa tre milioni di euro. Il sindaco revisore unico del club ha detto chiederà la copertura per la futura gestione e se ciò non accadrà, chiederà il fallimento. Personalmente ho detto chiaramente che, se i debiti con il Comune non verranno saldati e la società adeguatamente risanata, lo stadio sarà ad essa precluso”.

Il sindaco Salvetti ha inoltre chiosato che “la città non può reggere più la pressione di questa situazione” e che “a queste condizioni questi soci non possono rimanere nel Livorno”.

Alla riunione telematica, assieme al sindaco Salvetti, hanno in realtà partecipato Raffaele Cammarota per  la società Tkm di Silvio Aimo. Pierpaolo Gherlone per la società Sicrea di Umberto Casella e Guido Presta. Quest’ultimo era l’unico socio presente, anche se vi era come vicepresidente, a quanto si apprende, piuttosto che come esponente di Sicrea. Era assente Rosettano Navarra. L’ormai ex socio Mauro Ferretti non avrebbe potuto in ogni caso partecipare in quanto la società Lucentissima con cui era nel Livorno è stata dichiarata fallita. Anche l’ex presidente Spinelli non ha partecipato. Erano inoltre presenti il presidente non socio Giorgio Heller e il sindaco revisore unico del club Antonio Mastrangelo.

 “Le parole del sindaco sono state molto chiare e io aggiungo che siamo chiaramente arrivati allo snodo cruciale della vicenda. O si accetta di negoziare con i potenziali acquirenti, prendendo atto che tutti chiedono l’azzeramento del debito, oppure i soci decidono di fare una aumento di capitale che non solo ricopra il debito ma anche rilanci in modo efficace e definitivo la società e la squadra, oppure il rischio è che questa compagine societaria, sulla spinta della volontà popolare, vada verso la conclusione forzosa della propria esperienza a Livorno”, ha invece affermato il presidente Heller parlando in esclusiva ad Amaranta.it.

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