Il cast di Iris che andrà in scena al Teatro Goldoni
11 Dicembre 2017
(Angela Simini) Livorno, 11 dicembre. L’Iris di Pietro Mascagni, libretto di Luigi Illica, che andrà in scena sabato prossimo alle 20,30 e domenica pomeriggio alle 16,30 presenta aspetti molto complessi per l’ambientazione, la vocalità e per l’importanza del testo, che la rendono un’opera sempre gradita dal pubblico, ma di difficile interpretazione. Elemento questo di cui si deve tener conto nella presentazione del cast, tanto più che avremo un buon numero di giovani artisti-attori, ai quali il regista Hiroki Ihara ha insegnato il modo di gestire e di camminare giapponese! I cantanti che si son misurati per la prima volta con la partitura di Mascagni sono stati messi a dura prova: note molto alte, salti dai toni medi a quelli più alti, passaggi ostici. E non basta essere tecnicamente bravi, perché la sensualità e la passionalità di Iris chiedono grande interpretazione e buona tenuta. Il cartellone presenta due cast diversi per la première, 16 dicembre, e per la replica domenicale del 17 dicembre 2017.
Troviamo nomi di giapponesi e di italiani: un gruppo che si è preparato con coscienza sotto la guida di Paoletta Marrocu, sarà Iris (nella foto con Manrico Signorini) e di altri insegnanti.
La Marrocu, voce che si è affermata nel repertorio verista, ma anche nel belcanto, nel 1998 è stata nominata “Artist for Peace“ dall’ UNESCO – Parigi.
Diplomata col massimo dei voti al Conservatorio di Cagliari con Lucia Cappellino, si è perfezionata con Renata Scotto. E’ impegnata in Masterclass di alto perfezionamento vocale. Il suo vasto repertorio include i ruoli di Orfeo, Norma, Lucrezia Borgia, Aida, Alzira, Giovanna D’Arco, Carmen, La Wally, Fedora, Butterfly, La Boème ed altro. Voce calda e intensa, la Marrocu è ormai lanciata in una carriera consolidata e punteggiata di successi.
Si alterna con lei il giovane soprano livornese Valentina Boi: musicista completa, ha studiato la viola e il pianoforte al Mascagni di Livorno, successivamente si è diplomata in canto presso il Boccherini di Lucca, oggi si è affermata in vari repertori.
Gradito ritorno è quello del basso-baritono livornese Manrico Signorini (nella foto a destra con il regista Ihara) nel ruolo del padre di Iris, il Cieco. Diplomatosi in canto al Conservatorio “Luigi Boccherini” di Lucca, consegue l’attestato di Diploma di merito dell’Accademia Chigiana conferitogli dal tenore Carlo Bergonzi, quindi inizia una brillante carriera che lo conduce in prestigiosi teatri in Italia e all’estero. Ha partecipato a tante stagioni liriche livornesi, distinguendosi nei ruoli del Cieco e di Sarastro.
Incontriamo una nostra e apprezzata “vecchia” e apprezzata conoscenza nel ruolo di una Gècha, il soprano Alessandra Rossi Trusendi, (nella foto con Paolo Antognetti e il regista Ihara), che ha mosso anch’essa i primi passi a Livorno , come pure altra giovane promessa del panorama musicale cittadino è il soprano Maria Salvini, che ha già debuttato in ruoli di repertori diversi.
Il cast risulta così formato: Il Cieco: Manrico Signorini / Fulvio Fonzi . Iris: Paoletta Marrocu / Valentina Boi. Osaka: Paolo Antognetti / Denys Pivnitskyi. Kyoto: Carmine Monaco d’Ambrosìa / Keisuke Otani. Dhia / Una Guècha: Alessandra Rossi / Kaoru Kiichi. Un Cenciaiolo/Un Merciaiolo: Didier Pieri / Daisuke Fuijta. Due Cenciaioli: Tommaso Tomboloni, Marco Innamorati.
Direttore: Daniele Agiman (nella foto) Regia e luci: Hiroki Ihara. Scenografia: Sumiko Masuda. Costumi: Tamao Asuka. Coreografie: Rina Ikoma. Maestro del Coro: Marco Bargagna. Coro: Ars Lyrica.
Orchestra Filarmonica Pucciniana. Il servizio fotografico è di Augusto Bizzi
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