Il documento programmatico di Futuro, tornare alla realtà fuori dai social
20 Ottobre 2017
Livorno, 20 ottobre – I due esponenti del gruppo Futuro! in consiglio comunale Andrea Raspanti e Giovanna Cepparello considerano ormai conclusa l’attuale esperienza di governo della città da parte della giunta pentastellata guidata Filippo Nogarin. Ne fa fede la mozione di sfiducia presentata, subito dopo l’alluvione, contro il sindaco, invitato ad assumersi le proprie responsabilità. In un documento “Tornare alla realtà, fuori dai sociali”, per una politica che esca dagli spot sui social.come è ormai la prassi normale per fare comunicazione e si affrontino le realtà in concreto sulla realtà cittadine. E lo sottolineano in un documento programmatico. Il seguente: “Manca un anno e mezzo alla fine del mandato di Nogarin. Tra elezioni politiche, europee e amministrative rischiamo un anno e mezzo di campagna elettorale. Rischiamo di affogare nei toni improduttivi della politica nazionale, ormai impegnata in strategie e tattiche e lontana dai problemi quotidiani delle persone. Livorno non può permettersi una politica che disperde le proprie energie in iniziative di facciata, che si dedica prioritariamente alla comunicazione ed al marketing. L’alluvione del 10 settembre scorso ha aggravato le difficoltà della città e ha aperto una delicata fase in cui ordinaria e straordinaria amministrazione si intrecciano. Alla politica e soprattutto a chi governa è ora richiesta la serietà di lavorare fino alla fine nell’interesse dei cittadini e non della propria parte politica. Di uscire da facebook”.
“Abbiamo deciso di provare a rimettere a fuoco le questioni calde della nostra città, quelle sulle quali crediamo si giochi il nostro futuro e su cui è necessario intervenire subito, già dal prossimo bilancio di previsione. Queste saranno al centro del nostro impegno istituzionale e di un confronto di cui ci faremo promotori in città. Un confronto laico, nel merito delle questioni, che ha per interlocutori potenziali tutti coloro che, come noi, avvertono la necessità di discutere di contenuti anziché di etichette e di pedigree, un percorso aperto che ha come obiettivo l’elaborazione di una seria proposta politica capace di ridurre le disuguaglianze che segnano le nostre comunità e generare nuove opportunità e nuovo benessere. Alcune iniziative daranno frutti tra anni e saranno altri a intestarsene i meriti, ma questa non è e non può essere una ragione per aspettare ancora”.
CASA – È innanzitutto necessario stabilizzare la situazione ottenendo dalla Prefettura la sospensione del ricorso alla forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti per morosità incolpevole. Da parte sua il Comune deve sospendere ogni alienazione di patrimonio pubblico ed effettuare una ricognizione per stabilire quanti e quali immobili possono essere recuperati per l’emergenza abitativa. Sulla base di un censimento puntuale delle famiglie in condizione di precarietà abitativa, sarà quindi possibile definire il fabbisogno effettivo di nuove case popolari. Per ampliare il patrimonio ERP ci sono varie possibilità: l’esercizio di un’azione di moral suasion sui grandi proprietari che potrebbe essere portato avanti dalla Prefettura attraverso l’istituzione di un tavolo ad hoc, l’acquisto al libero mercato secondo le regole a cui sono sottoposte le PPAA e, in assenza di spazi di manovra in questo senso, attraverso la requisizione temporanea con equo indennizzo di immobili appartenenti a grandi proprietari privati.
INDAGINI SOCIO-ECONOMICHE SUL TERRITORIO
Al pari di ogni altra realtà, anche la Pubblica Amministrazione deve investire in Ricerca & Sviluppo. Dovrà pertanto essere ripristinata una posta in bilancio per lo svolgimento di indagini scientifiche sulla situazione sociale ed economica del territorio (l’ultima è del 2011). I soldi stanziati per le ricerche non sono soldi tolti ai servizi, ma soldi messi a frutto per evitare la dispersione delle risorse.
SANITA’
Le mille difficoltà quotidiane incontrate dai livornesi nell’accesso alle cure sono l’effetto di una riforma sanitaria sbagliata (che ha affrontato i minori stanziamenti del Governo tagliando personale e posti letto) e dell’inadeguatezza del nostro presidio ospedaliero. Promuoveremo iniziative consiliari per chiedere al Presidente della Regione di rimettere mano alla riforma sanitaria. Lo stesso Rossi, ad agosto, ha infatti ammesso che la volontà di far quadrare i conti della sanità pubblica con i tagli lineari ha peggiorato la situazione. Adesso alle parole devono seguire i fatti. La Regione apra il percorso di confronto ampio che fu negato per ben due volte nel 2015. Si rimedi alla riduzione di personale e posti letto e si metta in campo una politica seria di riduzione degli sprechi e dei privilegi e di prevenzione delle malattie croniche (che assorbono l’80% delle risorse assistenziali). Faremo atti affinché la questione della costruzione del nuovo ospedale sia sottratta al muro contro muro che dal 2014 impegna Comune e Regione e restituita con la dovuta chiarezza al dibattito cittadino. La proposta della Regione di un nuovo presidio in viale Alfieri è un buon punto di partenza che speriamo il Sindaco non voglia lasciar cadere.
PIÙ RESPONSABILITÀ NEGLI INVESTIMENTI
In questi anni sono stati aperti dal Governo centrale spazi finanziari per investimenti, ma l’Amministrazione ne ha fatto un uso poco responsabile. Ha deciso di utilizzarli per abbellire un po’ la città, con scelte per altro discutibili. Contrarre mutui provoca maggiori spese di parte corrente per pagare gli interessi passivi. Se si contraggono mutui per finanziare interventi che non portano ritorni economici si scarica di fatto sui servizi il peso di scelte improduttive. Futuri spazi finanziari
dovranno essere utilizzati in modo responsabile, ad esempio per sostenere interventi di riqualificazione di aree per attirare nuovi insediamenti industriali.
SERVIZI SOCIALI FORTI E UN WELFARE GENERATIVO E DI COMUNITA’
È necessario ridurre il carico di lavoro pro capite degli Assistenti Sociali per via diretta (attraverso un potenziamento della pianta organica) e indiretta (istituendo équipe di lavoro miste tra Comune, ASL, CPI, mondo del volontariato e privato sociale no profit). È altresì necessario uniformare gli interventi comunali di sostegno al reddito e contrasto allo svantaggio al modello del SIA/REI, uscendo laddove possibile da una logica di mero assistenzialismo per adottare un approccio generativo. Di fondamentale importanza per la sostenibilità futura del welfare è prendere di petto il problema dell’invecchiamento della popolazione innovando il modello attuale di presa in carico della terza età.
OPPORTUNITA’ DI RIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE PER CHI HA PERSO IL LAVORO
Molte persone hanno perso il lavoro dopo anni di impiego in mansioni poco qualificate, oggi più esposte alla concorrenza dei mercati emergenti, dove il lavoro costa meno. Le loro opportunità di un nuovo posto dipendono dalla possibilità di rigenerarsi in un mercato più esigente e selettivo. Si rende necessario istituire una cabina di coordinamento tra le agenzie formative del territorio per la definizione del fabbisogno formativo in modo da sostenere le persone disoccupate nella loro riqualificazione professionale.
AMBIENTE E MOBILITA’
Continueremo a fare atti per stimolare una politica di conversione ecologia del porto, che includa anche la valorizzazione delle banchine elettrificate. Crediamo che questo potrebbe rendere il nostro scalo non solo meno impattante sulla città, ma anche più competitivo sul medio-lungo periodo. Abbiamo depositato un atto per la revisione del regolamento del verde pubblico che incrementi il numero di piantumazioni per contrastare gli effetti dell’inquinamento. Continueremo a chiedere con forza che si metta davvero in moto il percorso, complesso, che dovrà portare a un piano della mobilità sostenibile che produca una riduzione sensibile delle emissioni di polveri sottili (secondo l’OMS a Livorno le soglie di guardia sono superate per più del 30%).
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Livorno ha bisogno di un Piano Strutturale. Pensare di voler procedere per varianti o a seconda delle opportunità e delle disponibilità economiche in modo frammentario è fallimentare, e non tutela i cittadini e l’interesse pubblico. Alla luce di quanto accaduto il 10 settembre deve essere ripensata la pianificazione del territorio. In particolare, crediamo che l’Amministrazione debba rivedere alcune sue decisioni, prime fra tutte quelle di costruire in via Goito e sul Rio Banditella.
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