Il Pci sull’infortunio al cantiere Azimut: “La perdita di umanità sul lavoro ha rotto ogni solidarietà”
13 Settembre 2020
Livorno, 13 settembre 2020 – La federazione provinciale di Livorno del Pci, attraverso una nota diffusa dalla propria segreteria, esprime vicinanza all’operaio ferito nel cantiere Azimut Benetti e alla famiglia.
“Sono sempre più frequenti gli infortuni sul lavoro ed ancora di più sono quelli mortali; che dall’inizio dell’anno fanno registrare un’incidenza di quattro morti al giorno, una vera e propria ecatombe che si consuma nell’indifferenza generale”, si legge nel comunicato della federazione guidata da Luigi Moggia.
“Una piaga che non dipende dal destino cinico e barbaro”, continua la nota stampa, “ma da un mercato del lavoro, dove i ritmi della produzione sono sempre più eccessivi”.
“Ad ogni nuovo appalto o sub appalto, un girone infernale, una spirale in cui la disumanizzazione del lavoro e la sua spersonalizzazione hanno rotto ogni legame solidaristico”, afferma il Pci livornese, “ogni vincolo di fratellanza di classe; in cui la sicurezza diventa un laccio alla libera impresa e al libero mercato e dove le classi padronali aumentano il proprio profitto.
Perché questo girone dantesco possa trovare la propria fine e necessario che al centro delle politiche del lavoro vi sia rimesso l’uomo, il lavoratore con i suoi interessi di classe, con i suoi tempi, con la sua umanità per creare un modo più giusto e solidale, vi è bisogno di socialismo e cioè di introdurre elementi di socialismo nella nostra società e nelle teste delle persone, vi e bisogno di adoperarsi per ricostruire una cultura sociale e del lavoro egemoniche andate disperse senza i comunisti”.
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