Il Pd livornese critico sugli stalli blu in città
22 Novembre 2018
Livorno, 22 novembre 2018 – La domanda è perche? La pone in una nota critica il Pd territoriale sulla vexata questio degli stalli blu in centro e altrove.
Il testo dei dem: “Non è per facilitare la sosta ai residenti, perché ci sono molti meno posti di prima.
Non è per diminuire l’uso dell’auto privata in favore del mezzo pubblico, perché si favorisce l’opposto: in centro sono aumentati gli stalli blu, basta pagare e si può andare praticamente ovunque, e il biglietto dell’autobus è aumentato. Non è per diminuire l’inquinamento: girare molto di più per cercare posto aumenta l’inquinamento. Non è per standardizzare/omogeneizzare: ogni pezzetto di strada, anche a distanza di pochi metri, ha tariffe e condizioni diverse che espongono tra l’altro al rischio -concreto- di multa. Non è per salvaguardare il bene pubblico, perché il suolo pubblico cittadino è stato interamente affidato e viene gestito da un privato da cui il Comune riceve una percentuale.
Non è per favorire i mezzi a due ruote rispetto alle auto, perché è aumentata la quantità di multe elevate contro gli scooter. Resta un’unica risposta: per fare cassa. Alla faccia dei proclami, alla faccia dei principi con cui il M5S ha illuso gli elettori. E qui sarebbe il caso di approfondire un momento: l’Amministrazione 5S ha avuto la competenza necessaria per sfruttare tutte le occasioni di finanziamento che potevano provenire dall’Europa e dal Governo? Oppure si è più semplicemente affidata a multe e gettito proveniente dai parcheggi? C’è un’altra domanda che occorre farsi sugli stalli blu oltre al Perché. E’ questa: Come? Come sono stati realizzati? Con il consolidato metodo “Propaganda contro Realtà”.
“Propaganda: lettera di Nogarin ai cittadini del 12/11/2016: “aumentare la possibilità per i residenti di trovare parcheggio vicino casa”, “più ampia disponibilità di spazi per i residenti, che non saranno più costretti a girare ore ed ore per trovare parcheggio”, “l’ovvia conseguenza sarà una disponibilità maggiore di spazi liberi”; in più c’è sempre la propaganda di base del M5S sulla partecipazione”.
“Realtà: non c’è stata nessuna partecipazione; né di base, come ama dire il M5S, né seguendo i canali istituzionali, infatti il PUMS (Piano Unico di Mobilità Sostenibile) non è stato ancora redatto dall’Amministrazione. La riforma della sosta è stata semplicemente imposta, con conseguente peggioramento della qualità della vita dei cittadini, senza che ci fosse nessun vantaggio per la comunità.
E poi il livello della gestione di una cosa così importante risulta inadeguato: non c’è stata ridiscussione dei contratti in essere con Tirrenica Mobilità, con il risultato di avere un puzzle incomprensibile di regole diverse strada per strada; il piano di accessibilità per i mezzi di soccorso (non le ambulanze, ma i mezzi grandi dei Vigili del Fuoco) non è conosciuto dagli uffici tecnici, per loro stessa ammissione, per cui alcune strade sono state trasformate in piste perdendo posti, mentre altre stanno per essere fisicamente chiuse, come in Venezia, con buona pace del passaggio dei mezzi di soccorso. Aspettiamoci che i meravigliosi risultati della rivoluzione della sosta siano usati a livello nazionale per dimostrare le ottime capacità di governare del M5S! Dopotutto abbiamo esportato il metodo Lanzalone, che ci vuole a esportare anche i risultati degli stalli blu?”
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