Isola d’Elba, una collettiva con gli oggetti fatti in casa durante il coronavirus
1 Aprile 2020
(Stefano Bramanti) San Piero in Campo, 1 aprile 2020 – Da San Piero, il paese collinare isolano che nel passato lontano dette origine a Marina di Campo, sul mare, è partita un’iniziativa esemplare. Finita la pandemia potrebbe nascere una mostra collettiva, fatta con piccole opere create nelle case dell’Elba, durante la “clausura” anti-contagio da coronavirus.
Il progetto viene da due sampieresi, padre e figlio, cioè William Caggiano e il figlioletto Leonardo di cinque anni. Hanno infatti riprodotto mini caprili di granito, identici a quelli veri, che si trovano a nord del paese, oltre le cave a cielo aperto ancora attive, dove si lavora il minerale granitico prezioso, con il quale furono fatte le colonne del Duomo di Pisa e del Pantheon a Roma. Una pietra naturale impiegata nell’edilizia, una pietra bella, di valore e resistente nei secoli.
“Questo stare in casa, senza poter andare alla scuola d’infanzia, senza amici da poter frequentare, perché giustamente non si può circolare per evitare contagi, mi ha fatto venire un’idea in grado di impegnare il mio bambino, raccogliendo un po’ di piccole pietre di granito che ci sono nei pressi della nostra casa. Insieme a mia moglie Elena e Leonardo siamo scesi e abbiamo fatto una passeggiata dal buon bottino. Poi ci siamo messi al lavoro nella sala, per riprodurre i caprili”, parla così William, che è vicepresidente della Nanni Elba, cooperativa agricola forestale, e che è stato nel passato impegnato anche col circolo culturale Le Macinelle, sodalizio che si è dato da fare con i suoi volontari, per realizzare Museo del Granito di questo tipico paese, dal quale si vedono panorami unici.
Un modo per “dimenticare il coronavirus” e il risultato è stato notevole, come mostrano le due immagini.
“E da questo impegno mi è venuta la voglia di lanciare un appello a tutti i genitori isolani”, conclude Gaggiano. “Possono fare altrettanto imitando la nostra idea od attuando anche altre attività culturali, per produrre qualcosa con i figli. Un modo per dare sicurezza e affetto. Noi adesso continueremo a riprodurre altre strutture tipiche dell’isola e alla fine della pandemia, che speriamo arrivi prima possibile, si potrebbe organizzare una mostra collettiva con quanto abbiamo realizzato”.
E quindi chissà se saranno riprodotte la Torre di San Giovanni o quella del porto di Marina di Campo, e forse anche le fortezze medicee di Portoferraio o il castello del Volterraio medievale od altro. L’Elba è colma di tesori architettonici di valore, ereditati dal passato.
Complimenti a William, Leonardo ed Elena, la quale ha compiuto 50 anni di recente. I suoi due uomini non le hanno fatto un biglietto augurale classico, con un bel disegnino realizzato dal bimbo; anche in questo caso hanno espresso il loro affetto con un piccolo mosaico di pietre, anche colorate, raccolte sempre sotto casa, per continuare ad essere artisti.
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