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25 Novembre 2024

La nuova Casa della Cultura: un contenitore d’idee e fermenti per la città


(Massimo Masiero) Livorno – 14 aprile. L’ex Casa della Cultura, posta nell’ottocentesca struttura del Cisternino di Pasquale Poccianti, sarà uno spazio condiviso con i cittadini, aperta alle loro proposte e idee e a quelle delle associazioni. I lavori di ristrutturazione dell’edificio sono alla fase conclusiva e l’Amministrazione Comunale auspica che tra alcuni mesi si possa inaugurare il complesso, di cui sono stati sbloccati i finanziamenti, risolte le procedure amministrative e realizzati i lavori di adeguamento acustico nella sala al seminterrato, quelli all’ingresso, gli altri in ferro e legno per le attrezzature e gli arredamenti, il posizionamento delle vetrate sul loggiato, adesso utilizzabile, che si affaccia su via Grande. La situazione “allo stato dell’arte” è stata illustrata, oggi pomeriggio nella sala Pamela Ognissanti, al centro servizi comunali dell’area nord, di via Gobetti, quartiere Corea, dal vicesindaco Stella Sorgente, con gli assessori Alessandro Aurigi all’urbanistica e Francesco Belais alla cultura, nell’incontro sulla utilizzazione dell’ex Casa della Cultura, al centro negli anni scorsi del progetto “Cisternino 2020”, promosso dalla precedente giunta comunale. Non proseguì e si arenò per problemi che l’attuale giunta non ha ritenuto rispolverare. Il fatto certo è che finalmente, dopo “arrabbiature” e problemi da superare, si è giunti alla fase finale anche per quanto riguarda il reperimento delle risorse. La giunta pentastellata intende dar vita al programma per gestire i vari spazi con un coordinamento politico e tecnico, con gruppi di lavoro interdisciplinari, che si riuniscano periodicamente, con una gestione mista ancora tutta da costruire, ma in cui anche i privati (c’è stato un accenno alla Fondazione Livorno) possano aderire e partecipare. Su quest’ultimo modello vi sarà molto da fare perché significa, è stato detto, svolgere una collaborazione, che potrebbe essere non facile per l’incontro tra varie opinioni e realtà diverse. La volontà è dare spazi all’associazionismo, a quello giovanile in particolare e alle scuole. La struttura su tre piani accoglierà, al primo, un “urban center”, che raccoglierà e illustrerà progetti e tematiche dei lavori pubblici per la città e sul suo sviluppo. Al secondo vi sarà un grande spazio da utilizzare per varie attività e proposte dall’Amministrazione Comunale. Al seminterrato la sala, dotata di palco moderno ospiterà eventi musicali, conferenze, lavori teatrali, concerti di gruppi, iniziative culturali a tutto tondo su temi vari e attuali. Non mancheranno anche le mostre fotografiche e corsi di formazione, la collaborazione con la Fondazione Teatro Goldoni. Si appronteranno “tavoli” per le religioni, per il turismo (si è accennato alla valorizzazione della livornese Costa dei Cavalleggeri, una delle più attraenti della Toscana e dell’Italia, dell’unica specie di corallo esistente nella scogliera del Romiti, invito alle immersioni per i sub provenienti da ogni dove), per altre tematiche urgenti e scottanti da affrontare. In sostanza un cammino in progress, al quale saranno chiamate a collaborare, è stato ripetuto, l’associazionismo, e più concretamente le varie realtà sociali e culturali della città. La nuova Casa della Cultura, il nome non cambierà per il momento, potrà diventare un contenitore di fermenti e di novità interessanti al passo con i tempi se ben gestito, come è nelle intenzioni della giunta, che ha anche spronato alla partecipazione una città, che finora si è mostrata molto tiepida alle nuove iniziative perché “scossa” una crisi annosa. Nel dibattito si è parlato anche di gestione, di orari di apertura quotidiani, mattutini, pomeridiani e serali: saranno garantiti dall’Amministrazione Comunale. Dovranno essere organizzati prima dell’apertura, su cui ancora per scaramanzia non si sono fatte previsioni. masierolivorno@gmail.com