La ruota delle meraviglie: Woody Allen, luci di Storaro e grande Kate Winslet
18 Dicembre 2017
(Donatella Nesti) Livorno, 18 dicembre. E’ nelle sale il nuovo film di Woody Allen che ci riporta indietro nel tempo, in quella Coney Island anni ’50 ormai al tramonto con una storia incentrata sulla ruota panoramica metafora del girare a vuoto della vita che ricorda “La Ronde” di Ofhuls, quel ripetere comportamenti controproducenti che Freud chiama “coazione a ripetere” (processo incoercibile e di origine inconscia, per cui il soggetto si pone attivamente in situazioni penose, ripetendo così vecchie esperienze senza ricordarsi del prototipo)
Protagonista ancora un personaggio femminile infelice alla ricerca di un riscatto sociale ed affettivo che non arriva, in preda ai sensi di colpa e con l’aspirazione di recitare in teatro come la Blanche di “Un tram che si chiama desiderio” alla quale assomiglia molto. Tra fragili speranze e nuovi sogni, le vite di quattro personaggi si intrecciano nel frenetico mondo del parco divertimenti: Ginny (Kate Winslet), ex attrice malinconica ed emotivamente instabile che lavora come cameriera; Humpty (Jim Belushi), il rozzo marito di Ginny, manovratore di giostre; Mickey (Justin Timberlake), un bagnino di bell’aspetto che sogna di diventare scrittore; Carolina (Juno Temple), la figlia che Humpty non ha visto per molto tempo e che ora è costretta a nascondersi nell’appartamento del padre per sfuggire ad alcuni gangster. Non manca un bambino disturbato che appicca fuochi ovunque. Il film si avvale inoltre del talento di Storaro . La Ruota delle Meraviglie è il secondo film di Allen realizzato con la collaborazione del celebre direttore della fotografia Vittorio Storaro, dopo Café Society. “Il contributo di Vittorio è enorme, è un genio alla macchina da presa e, quando abbiamo decisioni da prendere, ha sempre qualche idea meravigliosa da suggerire” afferma Allen. “È un lusso lavorare con qualcuno in grado di apportare un contributo così rilevante al progetto”. Mentre in Café Society Storaro ha usato il colore per sottolineare le differenze tra New York e Hollywood, per questo film ha proposto ad Allen uno stile visivo che associ sfumature di colori contrastanti alle due protagoniste femminili. La spettacolare riproduzione della spiaggia affollata di Coney Island negli anni ’50 è stata creata anche con l’aiuto di effetti visivi. L’intero lungomare dietro alla spiaggia, compresi gli edifici, i chioschi, le cabine e tutte le giostre d’epoca, è stato ricreato con effetti visivi foto-realistici. Mentre la vera Ruota Panoramica si vede nell’inquadratura in cui appare Carolina, quella che si scorge dalle finestre dell’appartamento è stata creata dalla Brainstorm Digital, insieme all’intera vista a 270° che comprende il Cyclone (le montagne russe), il Parachute Jump, gli edifici, la segnaletica, gli alberi, la spiaggia, l’oceano e il cielo. I visual artists non solo hanno dovuto ricreare quegli ambienti ma hanno anche dovuto armonizzarli con le raffinate indicazioni sulla luce date dal direttore della fotografia Vittorio Storaro. Bravissima Kate Winslet nell’interpretare Ginny l’ultima in ordine di tempo di una lunga serie di eroine complesse, difficili e attentamente tratteggiate da Allen. “Sapevo di aver bisogno di un’attrice straordinaria per interpretarla” dice Woody Allen. “Ci sono solo poche attrici di lingua inglese così profonde e brave. Kate Winslet è una di quelle e, quando abbiamo iniziato a comporre il cast, il suo nome è saltato subito fuori”. Sebbene la Winslet si sia resa immediatamente conto della straordinaria opportunità rappresentata da quel ruolo, era anche preoccupata di non esserne all’altezza. “Ero terrorizzata perché non sapevo da dove cominciare.” racconta, “Se avessi fallito, non me lo sarei mai perdonata. Sentivo la responsabilità di dover interpretare una donna così complessa e di non doverla ridurre in nessun caso ad un cliché; di non dover eccedere mai per mantenerla reale, per non renderla una caricatura, mantenendola ancorata alla sua orribile realtà. Woody voleva me per la parte, così mi sono rimboccata le maniche per essere quello che lui esigeva da me, per dare il massimo”.
Amore, tradimenti, vendetta i temi del film “Che tu legga una tragedia greca, Stendhal, Tolstoj o Dickens, i rapporti d’amore sono sempre presenti, perché per molti sono fonte di angoscia e conflitti“ sostiene Allen” Comportano l’emergere di situazioni e di sentimenti complessi, profondi, intensi e che ci confondono. In particolare sono sempre stato incuriosito dai problemi delle donne. Nel corso dei secoli gli uomini si sono sempre dimostrati poco capaci di mostrare la propria sofferenza. Il codice maschile impone di non lasciar trapelare il dolore.” DN
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