Lirica, torna Mascagni al Teatro Goldoni con Iris
11 Dicembre 2017
(Angela Simini) Livorno, 11 dicembre – Non poteva mancare un titolo di Mascagni nel cartellone lirico 2017 del Teatro Goldoni, che propone “Iris”, in scena sabato 16 dicembre alle ore 20.30, con replica domenica 17 dicembre ore 16.30, come nuovo allestimento della Fondazione stessa, realizzato con Kansai Nikikai Opera Theater Osaka, Teatro del Giglio Lucca e Teatro Verdi Pisa e con un buon apporto del Rotary Club di Livorno. (Nella foto il regista Ihara e Paoletta Marrocu durante le prove)
Questa volta coproduzioni e collaborazioni della produzione si spingono al di là dei confini, addirittura in Giappone, dove il compositore livornese, su libretto di Luigi Illica, ha ambientato la storia, che segna il suo debutto nel gusto e nella cultura del mondo orientale secondo la moda del tempo, battendo però in anticipo i compositori contemporanei, e questo si dice non per puro campanilismo, ma per ribadire ancora una volta che Mascagni captava con genialità e gusto estemporanei i segnali della cultura europea ed anticipava gli eventi.
Era il 1898 , quando il nostro concittadino, ricco e famoso, si gettò in un’impresa nuova sotto il profilo contenutistico e musicale, secondo il suo stile, come aveva fatto cioè quando, dopo i successi di Cavalleria Rusticana, si volse ad un genere nuovo, ossia all’Amico Fritz, e via di seguito. Grande sperimentatore, affrontò il tema ostico e crudo della fanciulla sfruttata spietatamente da tre uomini: un lenone, un principe dissoluto e persino, sembra incredibile, dal padre cieco che lei amorosamente assisteva. Mascagni misurò la musica sullo stile che l’ambiente e il fatto imponevano: ne è uscito un capolavoro che dal 22 maggio del ’98 a Roma non ha mai rischiato di essere tacciato di opera datata.
Questa opera ha definitivamente consegnato Mascagni alla musica e alla cultura del Novecento.
Pensiamo alla celebre “Aria della Piovra”, nella quale Iris, appena adolescente, riversa i suoi sogni premonitori, come la nuova scienza della psicoanalisi suggeriva. E pensiamo alla suggestione che il “teatrino” opera sulla fanciulla ignara, frutto di scavo interiore e di una nuova concezione del teatro, che, seppur affrontata da Shakespeare nell’Amleto, verrà sviluppata appieno da Pirandello una ventina di anni dopo. E’ un Mascagni raffinato quello che andremo a sentire, nel largo possesso degli strumenti artistici dei quali ha fatto esperienza dalla comparsa di Cavalleria nel 1890, appena otto anni distanza che appaiono lontani.
Alberto Paloscia, direttore artistico della Lirica alla Fondazione Goldoni, così ha presentato l’allestimento dell’opera:
“ La nuova edizione rappresenta il coronamento di un vero e proprio work in progress iniziato due anni fa con l’ampliamento del Progetto Mascagni nel panorama internazionale attraverso i rapporti con prestigiose realtà europee ed extra-europee, grazie anche alla nuova veste conferita al corso di alto perfezionamento per interpreti mascagnani e veristi denominato “Mascagni Opera Studio”. Ed ha anche commentato: “Il Teatro della città natale di Mascagni si configura come un autentico punto di riferimento internazionale per il rilancio della sua figura ed opera, tramite interazioni e coproduzioni con altre realtà fuori dal nostro Paese e grazie alla ricerca di nuovi talenti vocali che possano rinverdire i fasti della vocalità mascagnana di un tempo”.
Il teatro Kansai Nikikai Opera di Osaka, con cui Iris è stata coprodotta, approda in Italia sui nostri palcoscenici, dopo le due trionfali recite tenute nella città giapponese nello scorso maggio.
Anche a Livorno si conferma la presenza dei due artefici del grande successo di Osaka: il direttore d’orchestra milanese Daniele Agiman, punto di riferimento per il repertorio italiano presso la Nikikai Kansai Opera di Osaka e il noto regista giapponese Hiroki Ihara, formatosi in Italia come collaboratore di importanti registi quali Hugo De Ana e Ivan Stefanutti.
Il cast è il risultato del Mascagni Opera Studio, (nella foto al completo) il progetto del Teatro Goldoni, che si è avvalso della preziosa collaborazione del Rotary Club Livorno e che si è concluso con una masterclass condotta dal soprano di fama internazionale Paoletta Morrocu, che sarà la protagonista delle prime recite nei teatri coproduttori (Verdi di Pisa e Giglio di Lucca). La Marrocu, vera e propria ‘cantante-attrice’, è stata scoperta dal nostro teatro cittadino (Cel-Comitato Estate Livornese) nel 1993, quando andò in scena “Il Tabarro” al Teatro La Gran Guardia, che ne mise in luce la vena di soprano lirico spinto. Sotto la sua sapiente guida si è formato un gruppo di nuovi interpreti mascagnani in ascesa a cui si sono uniti gli appassionati interpreti già presenti nelle recite di Osaka: il baritono Keisuke Otani, il soprano Kaoru Kiichi e il tenore Daisuke Fujita, tutti provenienti dalla Kansai Nikikai Opera di Osaka.
Altro frutto di un autentico laboratorio di formazione è la compagine del Coro aggiunto, istruito dal M° Luca Stornello, per il celebre “Inno del Sole” che apre e conclude l’opera, selezionato attraverso i giovani cantori provenienti dalle corali livornesi, che si affianca al Coro Ars Lyrica, guidato dal M° Marco Bargagna. L’orchestra è la Filarmonica Pucciniana. asimini@alice.it
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