Ministro Pinotti e candidati Pd tra la gente nel quartiere Garibaldi
9 Febbraio 2018
(Massimo Masiero) Livorno, 9 febbraio – Un quartiere in difficoltà, quello della zona Garibaldi e dintorni, con forte incidenza d’immigrati, tossicodipendenza, spaccio di droga, rivendita di alcool a tutte le ore, ma forte identità dei residenti, che si impegna da tempo per ottenere più sicurezza e affrontare con coraggio le emergenze, che frequenti si verificano. C’è stato il recupero della piazza con il monumento di Garibaldi e intorno il manufatto, semicerchio di cemento, nuovo spazio per ospitare eventi, di fronte le strutture in legno verde per rilanciare il commercio della zona. E’ il recente tentativo di valorizzare e rendere più accogliente l’ottocentesco agglomerato urbano, che si è sviluppato, abbattute le antiche mura, accanto alla Venezia seicentesca, intorno alla sede vescovile e alla chiesa Sant’Andrea fino alla porta San Marco, mantenendo in quel groviglio di vie strette il fascino delle antiche tradizioni.
E’ in questa realtà che vota a sinistra dal dopoguerra, radicata nel tempo, modificata e scossa dalle trasformazioni sociali ed etniche, che il Pd ha voluto mettersi in prima linea con la presenza del ministro della Difesa Roberta Pinotti, oggi pomeriggio nella sede del circolo Arci #iosono141 in via Terrazzini, creata per dare un segnale concreto di presenza solidale ai residenti e politico in questo periodo importante e impegnativo per il paese. C’erano anche i residenti, che hanno parlato con Andrea Romano, Lorenzo Bacci e Silvia Velo, candidati nel territorio livornese, illustrando i loro problemi. Andrea Romano all’inizio dell’incontro nella saletta stipata ha ricordato che c’è chi soffia sul fuoco per alimentare la paura nel paese, le destre, e chi invece affronta con la presenza i problemi come il Pd. Questa scelta è legata alle difficoltà esistenti in zona e alla tragedia del traghetto Moby Prince e ai suoi 140 morti, ha sottolineato Federico Bellandi, segretario dell’Unione Comunale di Livorno. Subito dopo Loris Rispoli, presidente dell’associazione familiari vittime del Moby, da sempre alla ricerca della verità, ha ricordato che la tragedia è una strage dolosa, non colposa e che la commissione parlamentare, fatto importante e da sottolineare, ha consentito di ripercorrere la strada per aprire una nuova inchiesta da parte della magistratura. Ha poi donato al ministro una copia del libro sulla tragedia del traghetto scritto da Elisabetta Arrighi, giornalista che si è occupata tra le prime del caso.
La sicurezza, un obiettivo da non dimenticare, ha detto Roberta Pinotti, perché anche il passato non è da dimenticare. Ha citato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come le leggi razziali e il fascismo abbiano aperto la porta alla strage degli ebrei. E un ebreo avvicinando il ministro le ha detto: “Non c’è mai stato un momento in passato per dirci grazie”. Sono parole che fanno riflettere e che non devono far dimenticare quello che ha fatto il governo del Pd in questi anni per tener desta la memoria. Non c’è vaccino che ancora renda immuni i cittadini dal rigurgito di populismo e di estremismo di destra che stanno rinascendo. Il terrorismo è stato combattuto dalle forze dell’ordine in Italia e anche all’estero. I militari italiani hanno addestrato il 25 per cento dei militari iracheni che hanno combattuto l’Isis, che si voleva fare Stato e insediare nelle città occidentali per fare proselitismo. Occorre prosciugare i pozzi d’odio estremista, con la cultura. Anche a Livorno si può combattere con la missione strade sicure, raddoppiate in uomini e mezzi dal governo Pd dopo quello Berlusconi. Ha detto Roberta Pinotti, che ha aggiunto: “Le istituzioni devono trovare insieme momenti di sinergia, anche se è complicato in città dove si è rifiutato di dedicare una piazza a Carlo Azeglio Ciampi, che aveva la Costituzione scritta sulla pelle”. La sicurezza si può anche rafforzare con un sistema misto di interventi tra istituzioni statali e sindaci, come potrebbe avvenire per il quartiere Garibaldi, dove la gente non si sente tranquilla. Le regole di comportamento del vivere quotidiano devono essere rispettate. La qualità della vita dei quartieri popolari – ha esclamato Roberta Pinotti – è un dovere patriottico. A Berlusconi, che predica il ritorno al loro paese di seicentomila migranti, ha ricordato che firmando duecento rinvii giorno occorrerebbero anni per completare l’operazione. E ancora: Berlusconi aveva bloccatO le risorse per la sicurezza, il Governo invece ha stanziato sette miliardi per mezzi mobili e personale e altri dieci milioni per le forze dell’ordine. E’ stato abolito il blocco del turn over, sempre attuato da Berlusconi. La sicurezza nelle periferia si accresce creando le condizioni urbane perché vi siano più illuminazione, più negozi aperti, con interventi specifici riguardanti progetti per la maggiore vivibilità, per il recupero degli spazi urbani e anche con la certezza della pena per chi delinque. Lorenzo Bacci, segretario Pd, ha ricordato che il partito sta portando sul territorio personaggi istituzionali perché si confrontino con la gente e possano crearsi le condizioni tra i vari settori della Pubblica Amministrazione per risolvere i problemi attuali a differenza dell’amministrazione comunale livornese che si affida all’improvvisazione.
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