Nuovo blitz contro un clan di spacciatori, sgominati dalla Polizia
22 Marzo 2017
Livorno, 22 marzo – Il garage nella zona di via delle Sorgenti era diventato una raffineria per confezionare e distribuire stupefacenti in tutta la regione, ma l’intervento della polizia, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Firenze, ha sbaragliato l’attività illecita dell’organizzazione criminale a carattere “familiare”, composta da due fratelli albanesi, 33 e 42 anni, di Pegin, i capi, e altri stranieri. E’ accaduto nelle ultime ore, dopo l’altra operazione antidroga di ieri portata a termine dai carabinieri. Anche oggi la rete di criminali è stata sgominata e nove persone sono state arrestate e finite in carcere.
Il loro campo d’azione l’intero territorio regionale da Livorno a Pisa, da Massa a Prato fino a Firenze, e anche in Emilia come è stato reso noto dalla Polizia. Nel locale avveniva la preparazione della droga (anche in malo modo e in dosi tali da creare danni ai “consumatori”) che sin dalla mattina veniva affidata ai pusher per la successiva distribuzione. C’erano anche locali adibiti allo stoccaggio della droga ritenuti fidati. In una cantina di via Nazario Sauro in passato furono rinvenuti ottanta chilogrammi di sostanza stupefacente 8in gran parte droga e cocaina). L’attività era di tipo imprenditoriale con elementi giunti dall’Albania pagati 1.500 euro al mese. Alloggi e auto erano a disposizione del “personale” perché potessero spostarsi velocemente. Abitazioni a Livorno, via Calzabigi e a Pisa, Porta a Mare, erano però stati controllati dalle forze dell’ordine. In tutta una decina e trenta auto. Il fatturato era vicino a quello camorristico. In città il clan fatturava cinquantamila euro a settimana. I due fratelli al vertice dell’organizzazione erano proprietari in Italia e Albania di immobili e esercizi commerciali. Erano stati acquistati appartamenti a Parma e un bar nella zona di Sa.Agostino a Pisa e riciclavano il denaro proveniente dal traffico illecito. Altri due appartamenti erano stati affittati a Livorno per duemila euro mensili. Naturalmente lusso per le famiglie. Da aggiungere altre gran villa e esercizi commerciali in Albania. Ora tutti sono stati arrestati. La polizia ha fornito le loro generalità e i compiti che svolgevano all’interno dell’organizzazione. Per inviare il denaro in patria si servivano di ignari autisti, che effettuano trasporti vari dall’Italia all’Albania, mettendo i contanti in buste chiuse da consegnare ai parenti.
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