Promozione e Turismo, la grande bellezza del territorio di Livorno
30 Gennaio 2018
Livorno, 30 gennaio. “Livorno è la città d’Italia dove, dopo Roma e Ferrara, mi piacerebbe più vivere. Lascio ogni volta il cuore sul suo enorme lungomare, pieno di ragazzi e marinai, liberi e felici. Si ha poco l’impressione di essere in Italia. Intorno, nelle fabbriche dei quartieri verso il Nord, ferve un lavoro che non ha un’aria familiare, e per questo è tanto più amica, rassicurante. Livorno è una città di gente dura, poco sentimentale: di acutezza ebraica, di buone maniere toscane, di spensieratezza americanizzante. I ragazzi e le giovinette stanno sempre insieme. Il problema del sesso non c’è, ma solo una gran voglia di fare l’amore. Le facce, intorno sono modeste e allegre, birbanti e oneste. Pei grandi lungomari disordinati, grandiosi, c’è sempre un’aria di festa, come nel meridione: ma è una festa piena di rispetto per la festa degli altri”. Così scriveva Pier Paolo Pasolini nel 1959 su Livorno e da queste considerazioni inizia il documento che riassume le conclusioni dei partecipanti al tavolo di lavoro su cultura, turismo e promozione del territorio, della conferenza programmatica del Pd di fine gennaio, coordinato da Cristina Olivieri della segreteria comunale Pd. Ecco le proposte riguardanti le promozione turistica.
Crociere – 403 navi da crociera sono sbarcate a Livorno nel 2016, riversando in Toscana oltre 800 mila passeggeri (nel 2015 369 navi e 700mila passeggeri). Di questi il 70 per cento si dirige nelle città d’arte della Toscana e soltanto il 30 per cento resta a Livorno o sulla nave senza scendere a terra. Negli anni si è più volte discusso il problema cercando di aumentare l’interesse per la città e la permanenza dei turisti, ma probabilmente abbiamo sbagliato obiettivo: quel 70 per cento di turisti che va a Firenze, Siena, Pisa, non potrà essere eroso, occorre invece concentrarsi su quel 30 per cento per convincerli a scendere dalla nave proponendo alternative interessanti, meno stancanti e a km zero. Un altro tipo di turismo finora ignorato è quello da rivolgere agli equipaggi delle navi, che vantano numeri di tutto rispetto. 321mila marittimi sono sbarcati nel 2016 a Livorno (277mila nel 2015), che rimangono in città perché il tempo a disposizione è limitato rispetto a quello dei turisti. Uno studio fornito dalle autorità portuali europee ha calcolato che Livorno è la quinta città italiana per spesa da parte degli equipaggi marittimi. E’ fondamentale quindi investire per offrire ai marittimi i servizi che chiedono: servizi di trasporto frequenti ed efficienti, rete wi-fi totale, tour turistici brevi da mezz’ora a due ore al massimo, mappe informazioni enogastronomiche, offerte e pacchetti personalizzati, considerando anche l’etnia prevalente (Filippine, India, Indonesia). Proposte concrete: separazione netta dei traffici merci e turistici (variante generale del porto di Livorno), creazione di una “cittadella del porto” (la Fortezza Vecchia?) con servizi di prima accoglienza che dia l’impressione che questo e’ un luogo dove spendere un po’ del proprio tempo.
Cittadella del porto – Valorizzazione Fortezze . Le due fortezze simbolo di Livorno devono essere, libere, accessibili a tutti ed offrire motivi di interesse tutto l’anno, valorizzando l’esistente. il port center dentro la Fortezza Vecchia è un museo del porto interattivo e interessantissimo, praticamente sconosciuto ai livornesi e poco pubblicizzato. Sempre guardando a un porto vicino e simile come Genova è possibile pensare ad una serie di strutture / iniziative ospitate permanentemente all’interno delle Fortezze (un emporio bazar di prodotti tipici), che nel caso della Fortezza vecchia dovrebbero essere affiancate anche da una vera e propria proposta di visita storica guidata a pagamento. In questo ambito potrebbe anche essere data visibilità alla grande scuola di tradizione (tra le maggiori in Europa) del modellismo navale livornese
Centro storico e waterfront. Attraverso il piano strutturale è necessario ripensare strategicamente al città di Livorno in chiave turistica liberando il centro delocalizzando nelle periferie servizi, uffici e istituzioni. Gli spazi del centro dovrebbero esser riqualificati in una dimensione aggregativa e culturale. Contemporaneamente va ripensato il waterfront urbano, realizzando un porto turistico a impatto zero, infrastruttura di qualità a servizio anche della cantieristica di alto livello che sta spostando sempre di più i suoi investiemnti e il suo baricentro verso Livorno.
Il mare a 360 gradi. Diving. Il mare scorre nelle vene dei livornesi e per questo è stato difficile aprire al turismo, quasi ad evitare che qualcuno ce lo ‘sciupasse’ (il mare). Le possibilità di sviluppare un turismo di nicchia legato al mare tuttavia sono innumerevoli. Partiamo da quello che già c’è e che se riorganizzato e coordinato potrebbe diventare un punto di riferimento per tantissimi turisti: nella quindicina di km di costa livornese (nella foto) si contano almeno una dozzina di diving center (centri immersione) . Gli appassionati di diving vengono a Livorno sapendo che qui troveranno professionisti preparati per imparare e per scoprire le meraviglie dei nostri fondali, tuttavia manca qualsiasi servizio per i turisti, già moltiddimi. Manca inoltre un coordinamento dei diving sia per quanto riguarda la promozione turistica sul web in cui ognuno agisce singolarmente senza coordinamento sia nella totale assenza da parte delle istituzioni.
Parco costiero di Calafuria esiste quasi solo sulla carta. Necessita di una sede, già individuata nella torre di Calafuria, attualmente inutilizzata perché considerata pericolante. Con una struttura valida si potrebbero sviluppare attività didattiche e turistiche indirizzate al mare, alla terra, tracciare sentieri collinari a picco sul mare (sopra, Punta Pacchiano sul Romito) con itinerari protetti fino alla rete del parco delle Colline Livornesi. Creata la struttura sarebbe possibile pensare in grande: un percorso pedonale sul mare che segua la scogliera da Antignano fino a Quercianella (come la via dell’amore delle Cinque Terre, in modo da creare un punto di interesse anche fuori dalla stagione estiva e capace di attrarre anche turisti camminatori al di là del solito target, attratti dalle suggestive cogliere del Romito e degli itinerari nel verde. Il progetto potrebbe essere collegato alla creazione di un collegamento con un mini-traghetto per un servizio di navetta dal porto di Livorno (Quattro Mori) fino a Quercianella (o Castiglioncello), con fermate intermedie alla Terrazza Mascagni, ad Ardenza e ad Antignano. Senza scomodare fantasie perniciose che sono state in grado di partorire fantasmagoriche funivie, il piccolo traghetto, può offrire ai passeggeri anche un servizio audio di guida turistica per far apprezzare Livorno dal mare. Il progetto è realizzabile su quanto propone la città di Genova: Navebus è il servizio via mare che collega, in meno di 30 minuti, Pegli con il cuore di Genova-Porto Antico, che è stato realizzato con l’impegno congiunto di Amt, Cooperativa Battellieri del Porto di Genova, Regione Liguria e Comune di Genova. Navebus è attivo dal 1º agosto 2007 ed è la risposta a coloro che desiderano scoprire la città da un punto di vista privilegiato, il mare. E’ anche la soluzione per evitare il traffico e viaggiare in comodità.
Pescaturismo, Whale watching e gite in mare. Qualsiasi città di mare offre pacchetti turistici a bordo di imbarcazioni private che propongono gite di un paio d’ore per scoprire il mare e la costa, scogliere, eventuali parchi, isolette e scogli (la Meloria potrebbe diventare un punto di interesse turistico e non solo il paradiso privato dei livornesi dotati di barca). I pacchetti potranno essere sviluppati con le opzioni più popolari (pranzo a bordo), sportive (attività di pesca-turismo), a finalità scientifiche e didattiche con l’osservazione dei cetacei, poichè Livorno è inserita nel Santuario internazionale dei mammiferi marini. Interessante anche il possibile abbinamento con l’Acquario di Livorno.
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