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23 Novembre 2024

Un'immagine stilizzata del Piccolo Marat (foto Comune di Livorno)

Torna il Piccolo Marat, l’opera di Mascagni al Goldoni il 10 e 12 dicembre


(Angela Simini) Livorno, 9 dicembre 2021 – Torna dopo un vuoto di trenta anni a Livorno “Il Piccolo Marat” di Pietro Mascagni, libretto di Gioacchino Forzano, nella nuova edizione del Centenario, allestimento e produzione della Fondazione Goldoni, che andrà in scena al Teatro Goldoni il 10 dicembre (ore 20,30) e il 12 dicembre (ore 16), con la regia di Sarah Schinasi e la direzione d’orchestra di Mario Menicagli. Sarà dedicata al pianista livornese Antonio Bacchelli che la diresse alla Gran Guardia nel 1979, poco prima di morire.

“Una sfida e un evento”, così se ne è parlato durante la conferenza stampa all’Hotel Palazzo, dove l’assessore alla Cultura Simone Lenzi ha parlato del grande impegno che mette l’amministrazione comunale per riportare Livorno alla posizione centrale nel quadro culturale Italiano e in Toscana, come in passato aveva ricoperto.

Il maestro Mario Menicagli, nella duplice veste di presidente CdA della Fondazione e di direttore d’orchestra dello spettacolo, ha motivato la grande complessità di questo capolavoro mascagnano, che, andato in scena il 2 maggio 1921 al Teatro Costanzi, riscosse uno strepitoso successo e numerose repliche, anche in altri teatri, per lungo tempo e cioè fino a tutto il 1963.

A Livorno fu dato nel 1979 e successivamente nel 1989 alla Villa Mimbelli, nel bicentenario della Rivoluzione Francese, nel cui contesto l’opera è ambientata.

Mascagni, come ha spiegato Menicagli, fu un innovatore fin dalle sue prime composizioni, non ha mai ripetuto uno stile ed ha sempre cercato e sperimentato strade nuove. Il piccolo Marat è il titolo della sua maturità artistica, per intuizione, sviluppo e forma stessa con cui concepì il rapporto tra azione scenica e musica: è «l’inno della mia coscienza», disse di quest’opera, pensata tra la primavera e l’estate del 1919 nel raccoglimento della sua villa di Antignano.

L’opera trae spunto da un episodio criminale avvenuto negli anni del Terrore della Rivoluzione francese, che però resta nello sfondo, mentre la vicenda tutta acquista carattere umano e sentimentale. Si tratta dunque di un Mascagni maturo che ha trovato lo stile appropriato per affrontare un soggetto della Rivoluzione Francese, che aveva da anni appassionato sia il musicista sia Forzano. Per Menicagli la ripresa di quest’opera corrisponde alla realizzazione di un sogno.

La ripresa di quest’opera, ha poi spiegato Emanuele Gamba, segna una nuova tappa nella tradizione delle edizioni dei Centenari, iniziate nel 1990 con Cavalleria Rusticana e proseguite con l’Amico Fritz (1991), I Rantzau (1992), Guglielmo Ratcliff (1995), Iris (1998) e Le maschere (2001) ( presidente Marco Bertini ndr). “Mettere in scena Il Piccolo Marat significa scoprire la forza intrinseca di quest’opera, la sua vitalità” . Il Gamba ha citato a proposito una lettera di Mascagni in cui il compositore descriveva il delirio del pubblico:
«Dopo il duetto del secondo atto la dimostrazione ha raggiunto l’ inverosimile: il teatro fu illuminato in sala: la rappresentazione fu sospesa; tutto il pubblico era in preda a viva emozione, mentre il teatro s’empiva di garofani rossi. La pioggia di fiori è stata meravigliosa».

Entusiasta di questo capolavoro mascagnano è anche la regista Sarah Schinasi, che si è accinta all’opera con lo scenografo e costumista William Orlandi, ha ricordato: “Lavoravamo in tempo record ai bozzetti prima di presentarli, ispirandoci all’idea della “freddezza dell’acciaio”. Come diceva Mascagni stesso: «Il Piccolo Marat è forte, ha muscoli d’acciaio. Non si cerchi melodia, non si cerchi cultura: nel Marat non c’è che sangue! È l’inno della mia coscienza».

Vediamo il cast: dirige Mario Manicagli sul podio dell’Orchestra della Toscana, regia Sarah Schinasi, scene e costumi di William Orlandi . Andrea Silvestrelli è l’Orco, Valentina Boi è Mariella, Samuele Simoncini è Il Piccolo Marat, Silvia Pantani è la mamma, Alessandro Martinello è la spia, Pedro Carrillo è il ladro, Alessandro Mastromarino è il carpentiere, il capitano dei Marats è Carlo Morini, il vescovo è Paolo Morelli.

info -vendita dei biglietti: 0586 204290 – on line: www.goldoniteatro.it – www.ticketone.it

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